Economia

Ricerca Altroconsumo. Abitudini post-Covid: lavoro da casa, ma troppe ore in Rete

Andrea Persili martedì 7 giugno 2022

Lavorare a casa, ordinare cibo dal divano e pagare le bollette in bagno: tutto bellissimo, ma è meglio non esagerare. Un'inchiesta di Altroconsumo svela gioie e dolori della rivoluzione tecnologica post covid: gli italiani promuovono lo smart working, la spesa online e i servizi pubblici via app. Si preoccupano invece per la qualità delle relazioni e lo stato di salute. La pandemia ha messo il turbo al dinamismo digitale: parecchi italiani (circa 21%) hanno acquistato un nuovo dispositivo connesso a Internet. Chi per fare didattica a distanza, chi per lavorare da remoto: tre su quattro stanno ancora in lavoro agile e il 51% prevede di rimanerci.

Lavorare tra le mura domestiche, tutto sommato è un'esperienza positiva: il 65% ritiene che abbia migliorato la propria vita professionale, solo l’8% che l’abbia peggiorata. Gli aspetti che hanno beneficiato maggiormente sono la conciliazione con i tempi della vita privata (per il 66%), il proprio rendimento (64%) e la riduzione dello stress (62%). Non mancano, però, i problemi: sono cambiate soprattutto le relazioni con i colleghi, che per il 22% degli intervistati sono peggiorate.​

La rivoluzione è poi proseguita sulle app: i nostri connazionali hanno ordinato cibo (21%), fatto attività fisica (circa l'11%) e visto video in streaming (circa il 9%). Poi hanno cominciato a fare la spesa nei negozi virtuali (circa il 18%), rinnovare i documenti (10%), pagare le utenze (9%) e acquistare capi di abbigliamento (circa il 7%). Tutto sul web. E con così grande soddisfazione che la maggior parte di loro vuole continuare anche adesso.

Molti però (circa il 46%) sono online più tempo rispetto a prima: mica per lavoro, solo per svago passano in media tre ore al giorno connessi. E temono (circa il 31%) che le ore trascorse sul web siano troppe. La maggior parte dei genitori (circa il 59%) pensa che i loro figli adolescenti stiano troppo su Internet: il 27% di chi ha figli tra i 6 e i 12 anni e l'11% di quelli sotto i 6 anni di età condividono il medesimo timore.

Molti italiani (circa il 39%) poi pensano che le nuove abitudini digitali nuocciono alla salute: soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 34 anni, ritengono che tutto questo Internet faccia male. Se il film 'Sconnessi', psicodramma di un gruppo di persone che rimane senza connessione in uno chalet di montagna, fosse girato oggi, non sarebbe più una commedia.