Economia

Alto Adige. Artigianato, occupazione record nel 2017

Redazione Romana sabato 30 dicembre 2017

In Alto Adige 13.526 aziende, 44.091 occupati e 3.524 apprendisti. Questi dati hanno qualcosa in comune: sono cresciuti rispetto allo scorso anno. Soprattutto nel campo dell’edilizia e delle installazioni, la crescita complessiva ha portato ad un aumento nel numero degli incarichi. «La buona congiuntura - ha spiegato il presidente di lvh.apa, Gert Lanz - ha sortito aspetti positivi soprattutto tra i costruttori ed i muratori, tra i pittori ed i verniciatori e tra gli elettrotecnici nel corso della conferenza stampa di fine anno. In tutti questi settori si è registrato una crescita a livello aziendale e di occupazione. Non mancano in ogni caso -ha ammesso- alcuni aspetti nel quale le preoccupazioni rimangono immutate. Gli autonoleggiatori hanno dovuto fare i conti con un calo evidente rispetto allo scorso anno, con la perdita di 35 aziende. A ciò si è aggiunta la problematica dell’eliminazione delle linee Sad, che ha portato le imprese al limite dell’esistenza. Anche tra i macellai ed i panettieri la situazione è peggiorata. Un dato preoccupante soprattutto considerando come a soffrire di questa realtà dei fatti siano in particolare le località periferiche, basate sul mantenimento dei circuiti economici locali».

Tra i fattori chiave è emerso anche quello della mancanza di forza lavoro qualificata, come sottolinea lo stesso Lanz: «L'artigianato forma più della metà degli apprendisti altoatesini. Le ditte formatrici investono molto know how, tempo e passione nei giovani, con l'obiettivo di farli diventare degli esperti nel proprio settore. In questo modo si trasmette esperienza ed i giovani ricevono una formazione adeguata per il futuro. Anche per questo motivo l'immagine negativa legata all'apprendistato non è condivisibile e comprensibile. Se si pensa alle prospettive disponibili, ci si rende conto con semplicità che la formazione professionale rappresenta il modello formativo del futuro. Senza dimenticare che non ci sono altre categorie le quali percepiscono uno stipendio nel corso della propria formazione».

Le tematiche chiave del 2017 hanno riguardato in particolare tre ambiti: il rafforzamento dell’immagine dell’artigianato, i contributi per il sostegno delle ditte di piccole dimensioni e l’artigianato del futuro all’insegna dell’innovazione e della tecnologia. La campagna d’immagine Generation H-Voglia di artigianato altoatesino ha rappresentato l’elemento più rilevante. L’obiettivo di quest’ultima è quello di lasciare da parte le antiche convinzioni del passato, lasciando emergere l’orgoglio dell’essere artigiani. Al contempo, i numerosi progetti di crowdfunding e open innovation sono serviti a mostrare quanto l’artigianato altoatesino sia giovane, digitale ed innovativo.

Per mettere in pratica determinati progetti, le pmi hanno in ogni caso costante bisogno di supporto, come ad esempio con i contributi agli investimenti attraverso bando, i sostegni nel campo dell’internazionalizzazione e la sovvenzione di progetti nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili.

Con grande soddisfazione dei vertici lvh.apa, nel prossimo anno in Italia dovrebbero venire formati più apprendisti. «È giunta l'ora di migliorare le condizioni per le aziende formatrice - ha dichiarato il vice presidente lvh.apa, Martin Haller - senza formatori in futuro non esisterà infatti l'artigianato delle nuove generazioni».

Oltre alla formazione, uno degli obiettivi primari dell’associazione degli artigiani altoatesini è la mobilità. I grandi centri ricoprono un ruolo importante: quando si parla dei progetti di edilizia e traffico in programma, essi generano da un lato nuovi incarichi e dall’altro determinano modifiche strutturali per le aziende. L’aspetto importante è agire per tempo.

«A Bolzano siamo già in contatto con il comune per garantire il rifornimento delle merci in centro attraverso mezzi elettrici - ha ricordato il vice presidente di lvh.apa, Giorgio Bergamo - i vertici dell’associazione stanno aspettando con ansia la nuova legge provinciale su territorio e paesaggio, che dovrebbe essere approvata ad inizio 2018. Gli artigiani altoatesini hanno già presentato a più riprese le proprie richieste e le proprie priorità: le volontà primarie sono evitare che i terreni costino ancora di più ed il mantenimento delle abitazioni di servizio».