Economia

Eurozona. Allarme Bce: tra rischio dazi e incertezze crescono i timori sul debito

Redazione economia mercoledì 20 novembre 2024

La sede della Banca centrale europea a Francoforte

Una crescita economica fragile e minacciata da alcuni rischi che potrebbero aumentare le preoccupazioni su alti livelli di debito e gli elevati disavanzi di bilancio in particolare di alcuni Paesi (Italia comprese). Nel rapporto di stabilità finanziaria di novembre la Bce lancia una serie di allarmi sulla ripresa dell’Eurozona tra incognite politiche, prospettive di nuovi dazi sul commercio globale e vecchi problemi strutturali. Nell'area euro “le vulnerabilità del debito sovrano stanno aumentando" - scrive nell’introduzione del report il vice presidente della Bce, Luis de Guindos - con diversi Paesi che rischiano di trovarsi senza spazio di manovra fiscale quando ce ne fosse bisogno. "Livelli elevati di debito e alti deficit, sommati a una crescita potenziale debole e a incertezze sulla direzione delle politiche, aumentano il rischio che si riaccendano timori dei mercati finanziari per la sostenibilità del debito" si legge.

La Bce si sofferma in particolare sulla fragilità dei Paesi "più soggetti allo scrutinio dei mercati - Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Slovacchia - dove i rendimenti tendono a "salire significativamente" di fronte a eventi inattesi come la pandemia o l'esito del voto in Francia.

Nel documento c’è una sezione dedicata al settore bancario e al credito: "Anche se i mercati finanziari si sono dimostrati finora resilienti, non c'è spazio per essere compiacenti. Alcune vulnerabilità di fondo rendono i mercati azionari e del credito alle imprese suscettibili di ulteriore volatilità, con elevate valutazioni e concentrazione dei rischi, specie nei mercati azionari, che aumentano le possibilità di aggiustamenti repentini”. In alcuni casi, dunque, le Borse sono più inclini a “brusche correzioni”.

A preoccupare è anche la difficoltà che stanno attraversando tante industrie e imprese dell’Eurozona. Secondo la Bce gli elevati costi del debito e le deboli prospettive di crescita "continuano a pesare sui bilanci aziendali" con un accento sul settore immobiliare commerciale. Le imprese piccole e medie, in particolare, così come le famiglie nelle fasce di reddito più basse, "potrebbero fronteggiare difficoltà se la crescita rallenta più delle attese", con ciò "impattando negativamente la qualità degli attivi". Le perdite sul credito immobiliare commerciale "sono a rischio di ulteriori rialzi e potrebbero essere significative per singole banche e fondi d'investimento", per quanto il settore bancario sia complessivamente in grado di assorbire un peggioramento della qualità dei crediti grazie a una forte capitalizzazione e agli elevati livelli di generazione di utili.

La Bce consiglia dunque alle autorità di vigilanza macro-prudenziale di "mantenere gli attuali cuscinetti di capitale assieme a misure a livello del singolo istituto per assicurare solidi standard nella concessione di credito".