Aziende in crisi. Alitalia, Lupi: «D'accordo sul piano Etihad»
Entro l’inizio della prossima settimana, arriverà una lettera di intenti da parte di Etihad per l’ingresso in Alitalia con una quota che rispetterà la normativa europea.Lo ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che ieri mattina ha avuto un incontro con i vertici della compagnia del Golfo dopo che giovedì sera, a Palazzo Chigi, si sono visti il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e l’amministratore delegato di Etihad, James Hogan.«Dopo l’incontro, abbiamo lavorato oggi per sviluppare e declinare i contatti della proposta che Etihad doveva consegnare al governo per quanto di nostra competenza. Mi sembra che siamo arrivati a buon punto», ha detto Lupi. «Ho chiesto a Etihad che si accelerino i tempi e che ci faccia sapere se entra o no. Immagino che la proposta, la lettera di intenti, arriverà la prossima settimana: se non è lunedì è martedì, dipende anche dal cda di Alitalia» ha aggiunto il ministro dei Trasporti, secondo cui «i tempi non li decide il governo, ma Alitalia ed Etihad. Ma siamo arrivati alla conclusione. Il governo condivide il piano e aspetta la lettera di intenti».
Negli ultimi due giorni, l’esecutivo ha precisato alla compagnia guidata da Hogan che dovranno essere rispettate le regole europee. «Sono convinto che non ci saranno problemi, ma è ovvio che sulla formulazione degli assetti ci sono regole che vanno rispettate» ha sottolineato Lupi.
Resta il nodo dei possibili esuberi, che sembra ancora condizionare il buon esito del negoziato. Nelle scorse settimane a Etihad è stato attribuita l’intenzione di tagliare dai 3 ai 5mila posti di lavoro, ma in realtà l’ordine di grandezza sarebbe più piccolo: circa 2mila unità, di cui solo la metà in cassa integrazione a zero ore: «Non stresserei troppo questo aspetto perché le richieste di Etihad non sono impossibili da accogliere». Dal punto di vista degli equilibri societari, Etihad sarebbe pronta a rilevare il 49% di Alitalia per un esborso di circa 350 milioni e a fare ulteriori investimenti per un totale di 500 milioni. La compagnia di Abu Dhabi, tuttavia, avrebbe posto come condizione una forma di ristrutturazione del debito per circa 400 milioni.