L'idea. La scuola di Modena che ha vinto il Festival delle scienze coi fondi di caffè
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Da molto tempo le materie scientifiche sono il tallone d’Achille della scuola italiana. Ma non per due docenti dell’Itis Enrico Fermi di Modena, Giorgia Messori e Susanna Zoboli, che con l’aiuto e la collaborazione dei propri studenti hanno dato vita a un progetto su tutti i possibili modi di riutilizzare i fondi del caffè. Sono stati proprio gli studenti a sollevare il problema del loro riutilizzo osservando gli scarti nel bar della loro scuola. È nato così il progetto «A cup of coffee» (Una tazza di caffè) ricevendo un riconoscimento a livello nazionale per questo esempio di economia circolare, che dai fondi del caffè si arriva alla produzione dei fertilizzanti e persino all’estrazione di energia, mettendo in campo conoscenze di chimica, fisica e tecnologia. Gli studenti dell’istituto modenese sono arrivati fino alla progettazione di un impianto per la produzione di biogas per coprire la richiesta energetica del processo di torrefazione del caffè. Nei giorni scorsi il progetto è stato presentato al Festival delle scienze («Science on stage Europe») riservato ai docenti di materie scientifiche, svoltosi a Turku in Finlandia e ha ricevuto uno dei prestigiosi riconoscimenti previsti dal Festival internazionale, che si svolge ogni due anni ed è giunto alla sesta edizione.
«Non ci aspettavamo questa vittoria e questo riconoscimento, che ci riempie di gioia e di orgoglio – ha commentato Giorgia Messori –. Abbiamo visto moltissimi lavori di alto livello. E siamo particolarmente contente della bella esperienza che abbiamo potuto condividere con tutti gli altri docenti della delegazione italiana». Durante il Festival, che ha ottenuto il patrocinio della commissaria europea Lliana Ivanova, per ricerca, innovazione, cultura, educazione e giovani, le delegazioni hanno presentato i propri progetti in stand interattivi, workshop, e presentazioni. Davvero una grande varietà di progetti: dall’indagine sulla capacità delle api di riconoscere i volti alla fisica che è nascosta nel suono degli strumenti musicali, dalla costruzione di auto ad energia eolica alla produzione di materiali biodegradabili a partire dal latte o dalle verdure.