Economia

Tendenza. Agricoltura, è boom di nuove assunzioni

mercoledì 4 marzo 2015
"L'agricoltura si conferma settore che offre opportunità e contribuisce nella lotta alla disoccupazione, come dimostra la crescita di oltre il 7% del tasso di occupati in un anno, con circa 57mila nuovi lavoratori. Un risultato che può ancora crescere nel 2015, anno che metterà l'Italia al centro dello scenario internazionale con Expo. Il governo ha messo in campo negli ultimi 12 mesi azioni concrete e già operative, come lo sgravio di un terzo del costo del lavoro per le aziende che assumono i giovani under 35 nel settore agricolo". Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato i dati Istat sull'occupazione. "Dal 16 febbraio è al lavoro anche la Rete del lavoro agricolo di qualità, che nasce per contribuire nella lotta al lavoro nero e nel contrasto allo sfruttamento e al caporalato. Allo stesso tempo stiamo andando avanti sul versante della semplificazione per rendere più facile la vita dei nostri agricoltori - aggiunge Martina - puntiamo sulla competitività favorendo l'aggregazione e l'innovazione tecnologica delle imprese agricole e abbiamo come grande obiettivo il taglio della burocrazia inutile. Il 'piano agricoltura 2.0', che da questo mese darà la possibilità a circa 700mila aziende di inoltrare la domanda per i fondi europei con un clic da un computer, va in questa direzione. Proprio la settimana scorsa sono diventati operativi altri strumenti previsti da Campolibero: la concessione di credito d'imposta al 40% per investimenti fino 50mila euro per l'avvio e lo sviluppo del commercio elettronico, e fino a 400mila euro per gli investimenti per le reti d'impresa e per l'innovazione. Sono convinto che l'agroalimentare può davvero costituire un volano per la crescita del Paese e da parte del governo c'è il massimo impegno per la tutela del reddito dei produttori e per creare nuovi posti di lavoro".I dati Istat confermano che l'occupazione in agricoltura è in sensibile crescita. L'aumento occupazionale si registra prevalentemente nelle imprese agricole di medie e grandi dimensioni che operano nel Centro-Nord. Lo sottolinea il Centro Studi di Confagricoltura in relazione ai dati sull'occupazione nelle grandi imprese diffusi dall'Istat. L'incremento di nuovi occupati in qualità di lavoratori dipendenti agricoli - pone in evidenza Confagricoltura - nell'ultimo trimestre 2014, rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, è stato di più di 23 mila unità, una quotaconsistente  dell'incremento complessivo del lavoro dipendente, che è stato di circa 150 mila unità. "Nelle campagne c'è l'obiettivo di far crescere l'export e affermare il made in Italy, agricolo e alimentare nel mondo, ancor più cogliendo le opportunità che possono venire da Expo -conclude Confagricoltura - in quest'ottica sta portando indubbi benefici il fatto che il lavoro agricolo si caratterizzi per la sua specificità e per gli elementi di flessibilità, che verrannoconsolidati dalle misure di Campolibero e della legge di Stabilità in via di attuazione"."L'agricoltura dimostra di tornare ad attrarre con una ricetta fondata su un mix di tradizioni einnovazione e a spingere l'occupazione". Lo afferma la Copagri, commentando le ultime rilevazioni Istat su occupati e disoccupati in Italia. "È un quadro positivo - sottolinea l'organizzazione - al quale dovrebbero seguire coerenti scelte di politica economica per spingere maggiormente il potenziale che il settore agricolo ancora una volta dimostra; in tal senso non si comprendono le mancate, eppure previste, detrazioni per l'Irap in agricoltura, la 'sforbiciata' sulle agevolazioni fiscali sulla quota di consumo di gasolio agricolo o, non da ultimo, l'Imu sui beni strumentali, a partire dai terreni". Per la Copagri, "le istituzioni dovrebbero mostrare concretaconsapevolezza di ciò che il settore sta facendo e può ancora fare e invertire la rotta verso lo sviluppo del settore"."L'agricoltura è un settore vitale, in grado di mantenere, attrarre e creare occupazione, dove lerisorse umane sono un valore e non un costo da tagliare, ma servono norme specifiche di sostegno". Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sottolineando come gliultimi dati dell'Istat confermino il trend positivo del settore, con un incremento del 5,5% per il lavoro dipendente e dell'8,7% per quello autonomo. Sono scelte imprenditoriali che però, sottolinea la Cia, devono poter continuare a contare su un impianto legislativo specifico e flessibile il quale, interpretando correttamente le esigenze del settore, non intacchino il sistema degli ammortizzatori sociali agricoli e tanto meno il regime specifico sui contratti a termine. Nellostesso tempo, continua la Cia, "si è compresa la necessità di non limitarsi alla manutenzione dell'occupazione esistente, ma di andare oltre, mettendo in campo misure per stabilizzare efavorire l'occupazione. Ben vengano in questa direzione Campolibero con gli incentivi per l'assunzione dei giovani con contratto triennale e la legge di Stabilità con l'estensione dell'esonero contributivo per i nuovi contatti a tempo indeterminato, ma secondo la Cia bisogna superare nella parte attuativa alcune difficoltà""Al calo degli occupati nelle grandi imprese corrisponde un aumento dei lavoratori nei campi dove le assunzioni nel nord industriale sono cresciute addirittura del 20,2% nel quarto trimestre del 2014". Lo dice la Coldiretti nel commentare i dati Istat sul calo dell'occupazione nelle grandiimprese a dicembre 2014. "Il balzo nelle assunzioni di lavoratori agricoli nel Settentrione è la punta dell'iceberg - sottolinea la Coldiretti - di una tendenza positiva che ha portato ad un aumento del 7,1% degli occupati dipendenti ed indipendenti in agricoltura su scala nazionale". Infatti, "le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea che per chi vuole intraprendere con idee innovative. Lo dimostra il fatto che nell'ultimo trimestre del 2014 le imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni sono salite a 49871 con un aumento dell' 1,5% dal punto di vista congiunturale, secondole elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere", spiega. Invece, "la crescita occupazionale nell'agricoltura italiana è stata favorita dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l'attività d'impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali delle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino ai mercati degli agricoltori di Campagna amica o l'agriturismo", conclude Coldiretti.