Economia

Aefi. Fiere, motore per l'economia e il lavoro

giovedì 8 giugno 2017

Oggi, in tutto il mondo, luci puntate sul comparto fieristico grazie all’iniziativa globale della Giornata mondiale delle fiere. Nata lo scorso anno su proposta di Ufi - l’Associazione mondiale delle fiere -, il Global Exhibitions Day rappresenta un’occasione unica per valorizzare il settore fieristico evidenziando il suo impatto positivo sull’occupazione, le attività economiche, l’innovazione e gli investimenti locali. Il tema scelto a livello globale per la seconda edizione della Giornata mondiale delle fiere è Think Global, Act Local, sostenuto in tutto il mondo da 38 associazioni, in rappresentanza di altrettanti Paesi. Per l’occasione, Aefi - Associazione esposizioni e fiere Italiane ha organizzato a Roma il programma di appuntamenti Le eccellenze italiane si aprono al mondo, articolato in diversi momenti della giornata e sostenuto da numerose iniziative presso le singole fiere con l’obiettivo di amplificare il messaggio creando una grande eco sul settore.

«Con Le eccellenze italiane si aprono al mondo abbiamo messo a punto una serie di appuntamenti finalizzati a far networking tra i protagonisti del mercato e a creare occasioni di confronto tra gli stakeholder, vale a dire le stesse fiere, le regioni e i ministeri interessati, oltre alle Camere di Commercio – ha commentato Ettore Riello, presidente di Aefi -. L'obiettivo è far emergere i tratti caratteristici del nostro Paese: la storia, i territori, le persone, i prodotti e la visione sul futuro».

Il convegno Le fiere e l’eccellenza italiana tra storia e futuro, organizzato in collaborazione con l’Agenzia Ice, si è aperto con il video che presenta il settore fieristico attraverso una carrellata delle eccellenze italiane. Un viaggio che racconta la storia, le persone, i territori, i prodotti unici e il futuro della nostra Italia che le fiere sostengono e promuovono. Tra l’Agenzia Ice e Aefi esiste da anni un lavoro comune che ci vede impegnati per far conoscere, valorizzare e promuovere il nostro miglior made in Italy nel mondo, un impegno che ogni anno si fa più serrato, efficace ed efficiente.

«Con il Programma di potenziamento delle fiere italiane di rilievo internazionale, avviato nell'ambito del Piano straordinario per la promozione del made in Italy voluto dal governo, nel biennio 2015-2016, l’Agenzia Ice – ha sottolineato il presidente Michele Scannavini - ha sostenuto 89 edizioni di manifestazioni fieristiche che hanno visto la presenza complessiva di 19.200 buyer selezionati, l’organizzazione di oltre 250mila incontri b2b, e un incremento del 125% di visitatori esteri. Risultati ottimi che si stanno confermando anche nei primi mesi di questo 2017. Gli eventi fieristici Italiani sono da sempre un importante veicolo dell’eccellenza della nostra struttura produttiva e contribuiscono a rafforzare la presenza sui mercati esteri delle nostre aziende, con ricadute positive anche sui livelli occupazionali. Il nostro impegno è quindi rivolto in primo luogo al sostegno del primato delle più importanti manifestazioni italiane, sia nel settore dei beni di consumo che in quello dei beni strumentali, senza dimenticare quegli eventi di nicchia di fama internazionale che fanno da traino per la diffusione delle eccellenze italiane nel mondo. Per il futuro di questo sistema sarà necessario impegnarsi su tre punti principali: rafforzare le attività collaterali agli eventi; creare una maggiore aggregazione per aumentare la competitività del sistema fiera, che è il secondo in Europa e il quarto al mondo; coniugare l’'innovazione digitale ai tradizionali e già ben rodati strumenti di promozione fieristici. Solo così potremo conquistare la leadership del comparto e contribuire sempre di più alla crescita delle nostre imprese sui mercati globali».

La giornata rappresenta una duplice opportunità: far conoscere all'estero il potenziale delle manifestazioni italiane, in modo da attirare espositori e visitatori stranieri e sensibilizzare il mondo delle istituzioni nazionali sul ruolo delle fiere come strumento di politica industriale del Paese. Non va dimenticato che il comparto a livello mondiale è un vero motore di sviluppo, confermato anche dai 49 miliardi di dollari del valore dell’industria fieristica mondiale. Obiettivo del Global Exhibitions Day è anche quello di celebrare chi lavora nel settore: l’industria fieristica, a livello globale, secondo i dati di Ufi, occupa 680mila addetti. Se si considera l’indotto, tra il settore dei trasporti, quello alberghiero e la ristorazione, si raggiungono 1.800.000 posti di lavoro.

Il presidente Riello, nel suo intervento introduttivo ha ricordato inoltre che ogni anno, in tutto il mondo, gli eventi fieristici coinvolgono 260 milioni di visitatori e 4.400.000 imprese espositrici e che visitatori e aziende spendono circa 98 miliardi di euro ogni anno per partecipare a fiere, di cui circa metà della spesa va direttamente al settore fieristico e l’altra metà va ad attività locali correlate al turismo.

Un contesto in cui l’Italia si inserisce da protagonista, ricoprendo la seconda posizione in Europa per valore del settore, dopo la Germania. Con 200 eventi internazionali a calendario nel 2017, 258 di carattere nazionale e altri 400 di carattere regionale o locale, è un settore che ha un peso rilevante nell'economia italiana.

«Per quanto riguarda il nostro Paese, le fiere italiane generano affari per 60 miliardi di euro dando origine al 50% dell’export delle nostre aziende e che per l’75% delle pmi italiane lo strumento ‘fiera’ rappresenta mezzo di promozione fondamentale per il proprio sviluppo oltreconfine. Un asset straordinario che dovrebbe essere fortemente sostenuto», ha aggiunto Riello.


La Giornata Mondiale delle Fiere e il Convegno sono anche un'occasione per fare il punto su un comparto che «evolve continuamente, in linea con i cambiamenti dei consumatori. Da tempo le fiere hanno smesso di essere semplicemente spazi espositivi per diventare partner delle imprese nello sviluppo del business. Soprattutto laddove la dimensione va al di là dei confini nazionali – ha commentato Riello -. Per il futuro, una priorità resta il maggior coinvolgimento sul fronte dei partecipanti, “occorre puntare sulla creazione di eventi sempre più mirati e personalizzati e questa operazione non può prescindere da un rivoluzionamento degli spazi, del look and feel delle location e dalla trasformazione dei format, con contenuti che offrano sempre nuove esperienze al pubblico».

Tra le forme di innovazione rientrano anche i processi di aggregazione e fusione. «Credo siano una delle modalità che possano rafforzare il Sistema Fieristico per essere sempre più internazionali e competitivi nei confronti dei competitor stranieri. Fare sistema resta una priorità per tutti», ha proseguito Riello.

«L’internazionalizzazione resta un tema fondamentale perché “fare fiera” oggi significa soprattutto avere come obiettivo quello di andare all’estero, offrendo all’espositore la possibilità di avere un presidio importante del mercato italiano e al tempo stesso essere il veicolo, a costi contenuti e con un abbattimento dei rischi, per il mercato straniero, quello lontano, anche in termini di cultura, quello difficile da raggiungere”, ha continuato Riello.

Significativo sviluppo per questo settore ha avuto il Piano di promozione straordinaria per il made in Italy varato dal ministero dello Sviluppo Economico. Un riconoscimento decisamente importante per il comparto, sebbene vi siano ancora molta strada da fare per vederne concretizzato tutto il potenziale.

Giulio Sapelli, ordinario di Storia Economica dell’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato che il sistema fieristico ha bisogno di tutte le tipologie di fiera e che anche la più piccola manifestazione deve sentirsi parte del Sistema. Ha poi aggiunto che nella crisi del commercio mondiale le fiere giocano un ruolo fondamentale come fattore di sviluppo dell’economia del Paese. Sapelli ha stimolato i rappresentanti delle Fiere e di Ice Agenzia facendo emergere le eccellenze made in Italy, i tratti caratteristici e i valori del nostro Paese che sono la storia, il territorio, le persone, i prodotti e il futuro.