Economia

Adp. L'età resta l'ostacolo alla carriera

Redazione Romana giovedì 19 luglio 2018

Quali sono i maggiori ostacoli alla carriera secondo i lavoratori italiani? La ricerca La forza del lavoro in Europa 2018 condotta da Adp - leader mondiale in ambito Human Capital Management - ha cercato di rispondere al quesito. L’indagine prende in esame l’attitudine degli impiegati nei confronti del futuro del lavoro ed è stata condotta nell’estate 2017 su un campione di 9.908 lavoratori in Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Il campione italiano comprende 1.312 dipendenti.


Sono fiduciosi gli italiani nelle proprie competenze, il 29,7% è molto convinto delle proprie capacità, il 55,4% lo è abbastanza e solo un 15% si dichiara insicuro nelle proprie skill. I dipendenti tendono a sentirsi meno autosufficienti man mano che invecchiano: i più insicuri sono coloro nella fascia 45-54 mentre i super-abbastanza fiduciosi si concentrano nella fascia 16-24 con un 88,7%, distanziando di poco quella dai 35 ai 44 con l’87,2%. Questo potrebbe essere influenzato dal fatto che tra i 16 e i 24 anni troviamo coloro che hanno lasciato la scuola o l'università solo recentemente e sono tipicamente - anche se non sempre - più fluenti nell'utilizzo di nuove tecnologie e più adattabili a nuovi modi di lavorare. In generale, sono leggermente più insicure le donne degli uomini: 15,5% contro il 14,4%.

«Le competenze devono continuare a cambiare, poiché tecnologie innovative, nuove idee e strategie moderne cambiano continuamente l’aspetto del lavoro. Per restare al passo con i tempi, i datori di lavoro e i dipendenti devono aggiornare le loro skills, in preparazione delle esigenze del futuro. Eppure la nostra ricerca mostra che è probabile che questo non si verifichi abbastanza velocemente, perché una percentuale del 15% di lavoratori che si dichiarano insicuri è comunque un numero da considerare, parliamo di almeno una persona ogni 10», ha dichiarato Virginia Magliulo, General Manager Adp Italia.

A livello globale, il declino della fiducia è evidente nella maggior parte dei Paesi esaminati. I lavoratori spagnoli sono ancora una volta i più sicuri del loro livello di competenze (89%). All'altra estremità della scala, i lavoratori olandesi sono i meno sicuri (79%).


In primis la barriera età, il “è troppo tardi” è sentito dal 16% degli italiani, e impaurisce più gli uomini che le donne (16,8% contro il 14,8%). Ovviamente il dato è direttamente proporzionale all’età e colpisce gli italiani soprattutto a partire dai 45 anni, un’età in cui si è ancora comunque relativamente giovani.

Secondo ostacolo, il favoritismo (15,2%), sentito soprattutto nella fascia 25-34 anni (18%) quindi quando si è nell’età in cui si pongono le basi della propria carriera futura, la fascia più importante. Ne risentono più gli uomini con il 15,7% che le donne con il 14,5%.

Terzo ostacolo: la mancanza di opportunità. Va bene avere le competenze, ma se l’azienda non me ne dà la possibilità, come posso avanzare di posizione? L’8,7% degli italiani pensa di non avere neanche la possibilità di crescere, il 10,7% nella fascia 35-44 anni, gli anni in cui normalmente la carriera viene consolidata.

Da segnalare poi i “bisogni familiari” con il 6,6%, indicati da solo il 4,7% degli uomini e dall’8,9% delle donne, il che vuol dire che è ancora la donna a essere colei su cui fa carico l’organizzazione delle dinamiche familiari, a discapito della carriera.