Twitter. Elon Musk rinuncia all’acquisto. Il social: "Faremo Causa"
Elon Musk rinuncia all’acquisto di Twitter. Gli avvocati del Ceo di Tesla e SpaceX hanno notificato alla Sec, la società che controlla la borsa Usa, l'intenzione del miliardario di ritirare l'offerta per l'acquisizione pianificata del colosso dei social media. Alla base della decisione ci sono quelle che il patron di Tesla definisce "informazioni insufficienti" relative al numero di account falsi presenti sul social.
Musk ha annunciato le sue intenzioni di porre fine all'accordo da 44 miliardi di dollari in una lettera inviata da un legale per suo conto al chief legal officer di Twitter. Nella missiva l'avvocato Mike Ringler ha accusato Twitter di non aver "rispettato i suoi obblighi contrattuali" non fornendo i dati necessari per verificare i numeri degli account falsi.
La replica del social non si è fatta attendere. Twitter ha infatti comunicato di essere pronta a portare la vicenda in tribunale. Affidando come di consueto la comunicazione a un tweet, all'annuncio del ritiro dell'offerta il board della società ha reso noto che "si impegnerà a chiudere la transazione al prezzo e ai termini concordati con Musk e che sarà pronto a un'azione legale per far rispettare l'accordo" che prevedeva, tra l'altro, una penale di 1 miliardo di dollari nell'eventualità di una risoluzione.
A giugno Musk aveva partecipato ad una call aziendale con i dipendenti del sociale network. Da parte sua Twitter, nel corso di un briefing con i giornalisti ha spiegato le modalità con cui vengono considerati bot o spam gli account della piattaforma, sottolineando che meno del 5% degli utenti attivi giornalieri ogni trimestre (229 milioni) rientrano in queste categorie.
Rassicurazioni che secondo Musk non però quantificabili.I colloqui con gli investitori, sottolinea il Washington Post, sono rallentati nelle ultime settimane poiché l'entourage di Musk avrebbe sollevato dubbi sui dati ricevuti da Twitter. Non sono solo i dati sugli utenti falsi a preoccupare il fondatore di Tesla, ci sarebbero anche motivazione economiche molto più serie. «Il prezzo delle azioni di Twitter – sottolinea il quotidiano americano – è diminuito drasticamente dall'annuncio dell'offerta di Musk ad aprile». L’operazione potrebbe essere quindi assai più costosa del valore reale. I termini dell'accordo prevedono una clausola di risoluzione da un miliardo di dollari che Musk dovrebbe pagare nel caso in cui si tirasse indietro. Non è chiaro come questa condizione verrebbe applicata se alla base della rottura ci fosse la contestazione sul numero dei profili falsi.