Trovato l'accordo tra Governo e Comuni per la mancanza di risorse
derivanti dal passaggio da Imu a Tasi: nel corso di un incontro oggi al
Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) è stato riconosciuto un ammanco di 700 milioni nelle casse dei
sindaci, di cui 500 sono già stati identificati. Si tratta della cifra
stanziata nella legge di stabilità per le detrazioni.
Nei prossimi giorni Governo e Anci si attiveranno per ricercare i 200
milioni mancanti previsti dall'accordo sottoscritto oggi al ministero
dell'Economia. Per quanto riguarda il capitolo detrazioni - ha spiegato
il presidente dell'Anci
Piero Fassino al termine dell'incontro al Mef,
queste verranno completamente erogate dall'aumento delle detrazioni
della Tasi, che potranno crescere sula prima e seconda casa dello 0,8
per mille. Relativamente alla copertura dei 200 milioni mancanti sul
totale dei settecento, Fassino si è detto "fiducioso nel fatto che il
ministero dell'Economia e il governo sapranno identificare, a breve, le
risorse necessarie". Per quanto concerne invece i piccoli Comuni, quelli
cioè con meno di 5.000 abitanti, l'incontro di oggi ha messo in moto un
iter normativo che dovrebbe portare all'azzeramento del patto di
stabilità.Con l'incontro di
oggi "l'Associazione nazionale dei Comuni porta a casa un risultato
utile, che è stato frutto di un confronto serrato durato alcune
settimane": lo ha riferito il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al
termine dell'incontro con il governo sull'ammanco di risorse dedicato
alla soluzione della querelle Imu-Tasi. "Siamo soddisfatti per il lavoro
fatto anche perché nell'insieme - ha aggiunto Fassino - come Anci
portiamo a casa buoni risultati per quanto riguarda il patto di
stabilità dei piccoli Comuni e, decisamente non secondario, l'impegno
del governo di non fissare nell'ambito della legge di stabilità tagli
lineari ai Comuni per tutto il 2014. Tutto ciò - ha osservato il leader
dei sindaci - ha migliorato i rapporti tra Stato e Comuni anche
nell'ottica del superamento del Senato, che dovrà in futuro operare con
rappresentanti delle autonomie, e la revisione del Titolo V che,
mettendo mano alle Province e facendo nascere le Città metropolitane,
rilancia nel nostro Paese in termini concreti il tema del federalismo".