La conciliazione tra vita professionale e vita privata rappresenta un tema centrale nella vita di tutti i dipendenti. Le aziende devono imparare a valorizzare il proprio capitale umano che tende a essere sempre più eterogeneo e variegato e diventare quindi più flessibili per sopravvivere ai rapidi cambiamenti che stanno trasformando il contesto sociale, tecnologico ed economico. Il life balancing è uno dei fattori determinanti la soddisfazione sul lavoro e Accenture è pioniera nell’introduzione di iniziative che favoriscono il lavoro agile. Secondo la ricerca
Accenture #ListenLearnLead realizzata nel 2015 che ha intervistato 3.600 professionisti provenienti da 30 Paesi: le distrazioni principali che impediscono di lavorare al meglio, causando perdita di concentrazione, performance inferiori, minore interazione con gli altri membri del team risultano essere: telefonate, riunioni e soprattutto visite non pianificate per oltre un terzo del campione intervistato. Il remote working abilitato dalle nuove tecnologie permette quindi di eliminare parte di queste distrazioni e di concentrarsi meglio sul lavoro.La ricerca dimostra inoltre che la maggior parte degli intervistati (58%) considera la tecnologia fondamentale per i leader che devono comunicare con i loro team in modo semplice e veloce, e quasi la metà cita ulteriori vantaggi, quali la flessibilità, che consente alle persone di lavorare ovunque/in qualsiasi momento (47%) e la maggiore accessibilità (46%).A partire dal 2009 Accenture Italia ha adottato il
Remote Working come modalità complementare al tradizionale lavoro in ufficio. Esercitabile per massimo 2 giorni alla settimana, coinvolge oggi circa l’84% di tutta la forza lavoro “stanziale” denominata enterprise (che include: ufficio legale, marketing, finance, risorse umane).Il progetto di
Remote Working è divenuto realtà grazie al supporto di strumenti tecnologici di ultima generazione (es. data card, instant messaging aziendale) e alla volontà di Accenture e di sperimentare modelli alternativi di lavoro flessibile. Alla base dell’iniziativa ci sono principi quali: sostenibilità ambientale e sociale, migliore qualità della vita dei dipendenti, costi e benefici aziendali (ottimizzazione spazi e strutture), impatti positivi sulla produttività e capacità di operare in modo efficace da qualunque luogo. Pur sottostando ai vincoli dei normali orari stabiliti per il lavoratore, il remote working non deve infatti essere necessariamente svolto da casa.Il
Remote Working è nato da una naturale evoluzione nel modo di lavorare in azienda, che rende possibile una migliore gestione del proprio tempo, responsabilizza maggiormente i dipendenti e consente all’azienda un utilizzo più efficiente di spazi e strutture.Il percorso verso l’attuazione del progetto ha seguito uno specifico iter:• Costituzione di una task force qualificata per gli approfondimenti di natura legale, risorse umana, economico-finanziaria, tecnologica e di comunicazione; per un totale di circa 15 risorse coinvolte.• Lancio di un gruppo Pilot (sperimentazione) di 130 dipendenti appartenenti alle diverse Funzioni interne (26% del totale risorse in perimetro). Questo gruppo ha giocato un ruolo chiave, non solo nel testare per 6 mesi la nuova modalità operativa, ma anche per il confronto con i colleghi che, continuando a lavorare in ufficio, hanno vissuto questa esperienza da un’altra prospettiva.• Lancio di una survey per la raccolta dei risultati del Pilot su due target: i responsabili d’ufficio e le risorse coinvolte.• Realizzazione Training sessions ad hoc.Per la sua attuazione sono state impiegate:• Risorse legali per verificare la fattibilità in termini di impatti gius-lavoristici.• Risorse HR per garantire l’eleggibilità delle persone a questa modalità di lavoro.• Risorse tecnologiche ad alte performance che hanno indotto un cambiamento culturale ad ampio raggio, tangibile nel senso di appartenenza ad una squadra anche quando si è fisicamente lontani dal team. Il progetto ha prestato particolare attenzione a prevenire il “senso di isolamento” delle persone, permettendo la scelta di massimo 2 giorni lavorativi in remote.• Campagna emozionale interna con messaggi progressivi e veicolati attraverso strumenti di comunicazione integrati (email, ecard); comunicazione di contenuti multimediali e mini-interviste ad alcuni rappresentanti del Pilot. Gli obiettivi della campagna sono stati: Informare, Formare, Innovare, Motivare. I Messaggi Chiave: Equilibrio, Responsabilità, Appartenenza, Nuovi modelli operativi, Environment. Al fine di identificare il livello di soddisfazione e le potenziali aree di miglioramento e sviluppo, sono state condotte due diverse Survey per raccogliere i feedback sia dai partecipanti al Progetto che dai loro Supervisor, relativamente al livello di soddisfazione personale e del servizio, al livello di soddisfazione della dotazione tecnologica e della gestione degli spazi con l’introduzione del
Remote Working.In sintesi, i risultati emersi hanno confermato la validità del progetto, in particolare in termini di:• Riduzione dei tempi di trasporto da e verso l’ufficio (77% del campione); • Miglioramento del bilanciamento vita privata e vita professionale (90% del campione)• Possibilità di lavorare in un ambiente più tranquillo (96% del campione)Dal punto di vista dei supervisor, il successo è stato raggiunto grazie all’aumento della motivazione delle persone e all’aumento della produttività. Dall’analisi è inoltre emerso che l'utilizzo delle tecnologie di Collaboration 2.0 e in particolare di Office Communicator ha facilitato la comunicazione tra differenti funzioni. Il progetto ha portato vantaggi ai dipendenti, all’azienda e all’ambiente:Dipendenti:• migliora il bilanciamento tra vita privata e vita professionale, portando particolare beneficio a quelle categorie di lavoratori che hanno l’esigenza di una maggiore flessibilità: genitori con figli molto piccoli, famiglie che devono provvedere alla cura di anziani, professionisti diversamente abili;• permette di lavorare con maggior concentrazione;• riduce i tempi/ costi di trasporto da e verso l’ufficio;Azienda: • Facilitazione logistica, ottimizzazione degli spazi attuali, riducendo la necessità di nuovi edifici • avvia un percorso virtuoso di evoluzione culturaleAmbiente:• riduzione dei viaggi significa minore impatto ambientaleJob Stations è un progetto di responsabilità sociale che nasce come evoluzione dell’esperienza del remote working in Accenture ed è oggi è una bellissima realtà di inclusione nata nell’ambito di un progetto di start-up specifico e avviato nel 2012 da Accenture in collaborazione Fondazione Italiana Accenture. Job Stations è un centro di telelavoro assistito con sedi a Milano e Roma, che offre a persone iscritte a categorie protette con invalidità di origine psichica l’opportunità di essere reinserite nel mondo del lavoro in modo graduale. Il progetto offre un vantaggio per l’individuo: perché permette di essere reinseriti nel mondo del lavoro tramite il telelavoro (modalità che garantisce alle persone con questa specifica invalidità di potersi esprimere al meglio in ambiente protetto) e un vantaggio per le aziende: si tratta infatti di un’opzione efficace e semplice per la gestione del collocamento mirato ex legge 68/99, attraverso soluzione senza precedenti analoghi nel nostro paese.Con Progetto Itaca ONLUS e Fondazione Gaetano Bertini Malgarini Onlus, Accenture collabora alla realizzazione del progetto mettendo a disposizione: gli strumenti tecnologici necessari per la gestione di forme di lavoro flessibili; i propri consulenti che dedicano parte del loro tempo alla progettualità probono e il supporto alla governance dell’intera iniziativa, svolgendo un ruolo fondamentale nell’aggregare persone e organizzazioni.Job Stations, si inquadra nel programma globale di Accenture “Skills to Succeed” che promuove nel mondo progetti di education e formazione, strettamente finalizzati alla costruzione di professionalità e al successivo impiego. Obiettivo per il 2020 è offrire oltre 3milioni di persone in tutto il mondo, le competenze necessarie per trovare un impiego o avviare un'attività.