Iniziativa. A scuola di lobby, professione del futuro
«Abbiamo voluto sistematizzare le iniziative che da tanto tempo faceva Running - continua Iannamorelli -. E abbiamo creato un vero e proprio graduate program, che è viaggia autonomamente rispetto al business di Running e di Reti. Abbiamo ampliato l'offerta formativa e fatto partnership importanti con belle realtà universitarie. Dopo che sono cambiate le regole di accesso al Parlamento, una azienda è più sicura e tranquilla nell'affidarsi a un lobbista registrato. Non corre rischi di essere additata come "compromissoria" o come un soggetto che si muove nell'ombra. Grazie al lodo Sereni-Pisicchio, la lobby trasparente prenderà il sopravvento».Anche gli sbocchi occupazionali si stanno incrementando. Basta guardare su Linkedin e impostare la ricerca su "Public Affairs". «Tra Roma e Bruxelles ci sono sei, sette, posizioni che si aprono ogni settimana - conclude l'ideatore dei corsi -. È un mestiere sempre più richiesto nelle aziende e le società di consulenza aumentano i clienti e hanno bisogno di più account. Chi vuole provare a fare questo mestiere deve avere tanta fiducia nello Stato, perché lo Stato è la materia prima con cui noi lavoriamo. E deve sapere sia di politica che di comunicazione. Oggi basta un tweet azzeccato o una intervista efficace per far cambiare idea a una intera commissione».