Economia

Previsioni. A luglio aumentano le imprese che assumono

Redazione Romana venerdì 27 luglio 2018

Aumentano a luglio le imprese che assumono, +38mila rispetto a un anno fa: sono infatti quasi 227mila imprese dell'industria e dei servizi hanno previsto di fare assunzioni a luglio 2018, in crescita rispetto alle 189mila di un anno prima. Si tratta di un rialzo del 16,7%. È quanto emerge dal Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell'industria e dei servizi tra luglio e settembre 2018.

In positivo, si legge ancora nel Bollettino, anche il numero dei contratti di lavoro programmati su base annua. Sono oltre 416mila le entrate previste a luglio 2018 rispetto alle quasi 375 mila di un anno prima. Il tasso di entrata (che esprime il rapporto tra numero di entrate programmate e dipendenti delle imprese) si attesta al 3,5% (rispetto al 3,4% di luglio 2017), stazionario nell'industria e in crescita nei comparti dei servizi, in particolare in quelli alle persone (con quasi un punto in più su base annua). Quasi una ricerca di personale su quattro rischia di restare disattesa per le difficoltà di reperimento segnalate dalle imprese. Il mismatch riguarderà oltre il 24% dei 416 mila contratti programmati per luglio, in aumento rispetto allo stesso mese del 2017, quando non raggiungeva il 21%.

A livello settoriale Unioncamere e Anpal segnalano come ben quattro dei primi cinque settori che hanno mostrato particolari difficoltà di reperimento restano invariati rispetto a luglio dello scorso anno: le industrie del legno-mobilio e la metallurgia (sono difficili 41 entrate su 100 per entrambi i comparti, indicazioni in crescita rispetto al 2017), le industrie meccaniche e elettroniche (difficili 38 entrate su 100, indicazioni stabili rispetto al 2017) e l'Ict (difficili 34 entrate su 100, indicazioni in calo rispetto al 2017). Completa il ranking, in prima posizione, il comparto moda-calzature per il quale quasi un'entrata prevista su due nel mese di luglio è considerata di difficile reperimento (quasi il doppio rispetto allo stesso mese del 2017).

Tra le professioni a maggior richiesta, il mismatch più elevato si riscontra per i meccanici artigianali ovvero i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili: il 48% dei quasi 10mila profili previsti in entrata è ritenuto di difficile reperimento. Si attesta poi intorno a un terzo del totale delle entrate programmate la difficoltà di reperimento per i circa 23mila conduttori di veicoli a motore ed è di poco inferiore per i 14mila tecnici dei rapporti con i mercati.

È il Mezzogiorno l'area del Paese che esprime nel mese di luglio la maggior richiesta di lavoro: 127mila i contratti programmati, con la Campania in testa con oltre 34mila entrate previste. Seconda posizione per il Nord-Ovest (110 mila), trainato dalla Lombardia, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 73 mila contratti di lavoro. Segue il Nord-Est (98 mila le entrate previste), guidato dal Veneto con 37 mila entrate. Al Centro, infine, il sistema imprenditoriale ha in programma di attivare oltre 80mila contratti di lavoro, il 46% dei quali (poco più di 37 mila) proviene dal Lazio. Per quanto concerne la quota di imprese che hanno previsto assunzioni, a luglio 2018 il quadro territoriale mostra un deciso aumento su base tendenziale per il Nord-Ovest (+3,8 punti rispetto al 2017, attestandosi al 17,4% del totale), per il Nord-Est (+3,2 punti sul 2017, raggiungendo il 18,7% del totale) e per il Centro (+2,9 punti rispetto al 2017, arrivando al 16,2% del totale). Più contenuto il progresso registrato per la quota di imprese che hanno programmato di assumere del Sud e Isole (+1,6 punti, il 15,1% del totale).