Economia

Banda ultralarga. Il 2021 sarà l'anno della quinta generazione

Claudia La Via mercoledì 2 dicembre 2020

La sede Tim di Rozzano

La realizzazione della banda larga e ultralarga in Italia è un presupposto essenziale per lo sviluppo del 5G, la rete mobile di quinta generazione che, attraverso una velocità di trasmissione dati elevatissima (che potrebbe arrivare a raggiungere diversi Gigabit per secondo) e un bassissimo tempo di risposta (la cosiddetta latenza), sarà in grado di connettere miliardi di persone e di dispositivi. È una scommessa importante, considerato che il traffico mobile è in continua a crescita e che sta cambiando forma. Secondo l’Osservatorio sulle Comunicazioni 2020 dell’Agcom, le Sim legate alle reti mobili sono aumentate di 0,5 milioni grazie a quelle che sono definite Sim M2M (machine to machine), ossia Sim che abilitano la connessione tra oggetti senza l’interazione umana e che sono cresciute di 3,3 milioni di unità rispetto alla rilevazione precedente. Il 5G non permetterà solo di navigare rapidamente su internet da smartphone e tablet, ma consentirà di creare una rete sicura e diffusa a cui “ogni cosa” potrà essere connessa, ossia quello che oggi viene definito l’Internet delle Cose. Sarà possibile grazie alla capillare diffusione dei siti mobili 5G (le microcelle) e all’integrazione con una rete interamente in fibra ottica che abiliterà connessioni ultra veloci e affidabili in diversi settori come l’automotive, la telemedicina e la sicurezza cittadina. I principali operatori hanno iniziato da qualche tempo a posare i primi tasselli della rete mobile 5G con l’obiettivo di coprire tutta l’Italia entro il 2025, se non prima.

Tim intende arrivare al 2021 con una copertura 5G di tutte le principali città e distretti industriali, ma già il servizio di rete fino a 2 Gigabit al secondo è disponibili in diverse città: da Roma a Milano e Torino, fino a Bologna, Genova e Firenze. Anche Vodafone ha lanciato - già a giugno 2019 - il 5G su rete commerciale in 5 città: Milano e 28 comuni dell’area metropolitana, Roma, Torino, Bologna e Napoli. A Milano ha appena annunciato di avere portato la copertura 5G oltre il 90%. L’obiettivo per il 2021 è di includere alla lista delle “aree 5G” le prime 100 città italiane e le principali località turistiche. Il network di WindTre, invece, conta circa 20mila siti di trasmissione “5G ready” (ossia abilitati al 5G): il piano è connettere 10 città italiane entro l’anno per arrivare a 70 nel 2021. Inoltre, la compagnia telefonica ha avviato un progetto di sperimentazione insieme a Open Fiber, portando a L’Aquila e a Prato una serie di servizi innovativi (dalla sicurezza, alla salute e fino alle utenze intelligenti) abilitati dalla tecnologia 5G.A livello europeo esiste un piano sul 5G emanato dalla Commissione europea nel 2016 e al quale gli Stati membri si sono adeguati per armonizzare soprattutto standard e certificazioni. L’Italia è stata tra i primi Paesi ad aver completato le procedure di assegnazione delle frequenze destinate al 5G, ma sta ancora lavorando per trovare una soluzione sul fronte della sicurezza, visto che i tradizionali sistemi non sembrano efficaci per le nuove architetture 5G che devono proteggere non solo le reti di accesso, ma anche i terminali, le applicazioni e tutti i servizi correlati.