Economia

Al volante. Peugeot 2008, la sobrietà vince in tre mosse

A.C. giovedì 13 febbraio 2014
A conferma del fatto che nel panorama depresso del mercato automobilistico il segmento delle crossover non conosce crisi, anche Peugeot lucida i risultati del gioiellino di famiglia. Il bilancio a fine 2013 registrava 7 mila immatricolazioni in Italia per la 2008, modello che ha superato il proprio obiettivo di vendite di ben il 221%.
 
A decretarne il successo, oltre alla complessiva qualità del prodotto e al prezzo abbordabile, probabilmente sono le forme "rassicuranti". Quell'aria cioè sobriamente raffinata e tutt'altro che aggressiva che la 2008 si porta per strada e che la differenzia dalla concorrenza, composta da modelli recentissimi e riusciti come Chevrolet Trax, Nissan Juke, Opel Mokka, Renault Captur e Skoda Yeti, tutte accomunate da dimensioni compatte, buono spazio interno e gamma motori adatta a soddisfare la maggior parte delle esigenze.
 

Sorella maggiore della 208, della quale condivide la piattaforma tecnica, la 2008 è di una spanna più lunga (416 cm. in totale) e, soprattutto, più alta. Frontale pulito incorniciato dai  fari allungati sui lati del cofano e dalla mascherina cromata (come lo sono altri dettagli della carrozzeria, fra i quali le modanature sottoporta), coda verticale, moderno e ben rifinito l'abitacolo, che riprende l’impostazione di quello della 208, con il cruscotto rialzato e il volante di dimensioni ridotte secondo l'ultimo stile Peugeot. A lato della plancia lo schermo touch di 7 pollici (di serie eccetto che per la “base”) che integra i controlli della radio e può servire anche il navigatore (optional).

All'interno non ha certo le dimensioni di un bilocale ma la 2008 è sufficientemente spaziosa per far viaggiare comodamente quattro adulti, con un discreto bagagliaio (360 litri) alle spalle, al quale si accede senza difficoltà grazie alla soglia a soli 60 cm. dal suolo. Non leggerissimo (sorpresa negativa) il portellone posteriore, per alzare il quale non basta una mano sola a meno di essere parenti di Braccio di Ferro. 

Quanto ai motori a benzina, si può scegliere fra il 1.2 da 82 CV e il più vivace 1.6 da 120 CV; più variegata la gamma diesel con il piccolo 1.4 da 68 CV e il meglio dimensionato 1.6 e-HDI da 92 CV, provvisto anche di Stop&Start e, con sovrapprezzo, di cambio automatico robotizzato a sei rapporti al posto di quello manuale. Di quest’ultimo c’è anche la briosa variante da 115 CV, offerta esclusivamente con cambio manuale a sei marce e con il “ricco” allestimento Allure.

La versione 1.6 diesel da 92 CV che abbiamo provato ci è parsa dotata di discreto spunto: non è un fulmine di guerra quando si affonda l'acceleratore e mostra una certa pigrizia sotto i 2.000 giri, ma complessivamente non si avverte l'esigenza di qualche cavallo in più. Ne traggono sicuramente vantaggio i consumi, molto contenuti (in media più o meno 16 km. con un litro di gasolio che diventano almeno 18 sui tratti extraurbani se non si aesagera con il piede pesante). La vocazione della 2008 resta infatti quella di una guida tranquilla, ma non delude se la si mette alla prova spingendo più del normale, anche grazie al misurato controllo di stabilità di cui è dotata.

Sospensioni morbide e discreto confort complessivo fanno di questa vettura un ottimo compromesso tra un piccolo Suv e un'agile citycar. Senza avere le pretese di molti finti fuoristrada, come conferma la presenza del selettore che migliora la trazione su fondi con scarsa aderenza e l'assenza di trazione integrale, la 2008 si guida qualche centimetro più in alto rispetto a una qualsiasi utilitaria, ma non si soffrono gli ingombri della maggior parte delle sport utility. Discreta, elegante, completa e con prezzi interessanti (da 15.300 a 21.800 euro a seconda di motorizzazioni e allestimenti): in una parola, una scelta intelligente.