Chiesa

Da Bologna alla Gmg. Zuppi: chiamati a essere fratelli tutti

Chiara Unguendoli lunedì 31 luglio 2023

La pur immensa chiesa del Corpus Domini, nella prima periferia di Bologna, è sembrata piccola, sabato sera, per contenere i quasi 900 giovani che dalla diocesi felsinea sono partiti la notte stessa, in pullman, per la Gmg di Lisbona. Si erano riuniti, subito prima appunto della partenza in pullman, assieme a sacerdoti, educatori e molti genitori per i più piccoli, per iniziare il pellegrinaggio nel modo più semplice e insieme significativo: una Messa, a un’ora insolita, le 23, presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, che, come arcivescovo e come presidente della Cei sarà anche lui presente a Lisbona dall’1 al 6 agosto.

Prima della Messa, davanti alla chiesa, già le emozioni si esprimevano con forza: «Per me è la prima volta, e le sensazioni sono tante: un po’ d’ansia per una nuova esperienza, ma anche il desiderio e la gioia di incontrare tante persone nuove, di Paesi diversi e lontani - dice Simone -. Spero di trovare del tempo per me, per riscoprirmi». Un desiderio condiviso da Stefania, 22 anni, anche lei alla prima Gmg: «Spero che sia un’esperienza indimenticabile, di incontro non solo con gli altri ma anche con me stessa, per approfondire la mia fede».

A questo vasto uditorio Zuppi si è rivolto con semplicità, richiamandosi soprattutto alla liturgia del giorno, che proponeva le parabole del tesoro nel campo e della perla preziosa. «Quel tesoro e quella perla rappresentano il Signore Gesù – ha spiegato – che desideriamo e vogliamo incontrare in queste giornate a Lisbona. Lui è il vero compagno di strada, che ci conduce a incontrarlo negli altri: ci permetterà di vederlo, con gioia e stupore, nel mondo e nelle persone». Il cardinale ha ricordato anche tutti coloro che percorrono un cammino oscuro e doloroso, come il padre (la madre è morta da poco) di Chiara Gualzetti, uccisa due anni fa ad appena 15 anni, e che proprio sabato avrebbe compiuto 18 anni. «A volte davvero non sappiamo dove andare – ha sottolineato – e allora davvero comprendiamo che l’unico vero compagno di strada è Gesù». Inevitabile anche il riferimento al tema della pace, «che è davvero difficile da raggiungere – ha detto ricordando indirettamente la sua missione per conto del Papa – perché troppi cuori sono chiusi e non vogliono più aprirsi all’amore».

Di fronte a ciò, «dobbiamo divenire comunità con Gesù in una società piena di solitudine, in cui sono difficili i rapporti veri – ha ricordato Zuppi -. Siamo chiamati dal Signore che ci vuole bene a volerci bene, ad essere “fratelli tutti”. Per questo è bello essere Chiesa: perché è una famiglia, dove amarci vuol dire affrontare la vita insieme, imparare a non lasciare solo nessuno». Ma tutto ciò, ha sottolineato, deriva dall’incontro col Signore, «che è il tesoro della nostra vita, quello che davvero cerchiamo. Chiediamogli di incontrarlo, e di gioirne, in questi giorni». Zuppi ha concluso con un caloroso: «Ci vediamo a Lisbona!». E dalla vasta platea è partito subito un altro caloroso applauso.