Chiesa

Spagna. Riapre il Cammino di Santiago, ecco come cambia lo zaino del pellegrino

Paolo Del Vecchio, Madrid mercoledì 1 luglio 2020

Giovani sul Cammino di Santiago

Esperienza umana non solo mistica o religiosa. Il Cammino di Santiago da sempre costituisce un percorso di condivisione e comprensione mutua fra i pellegrini del mondo che lo intraprendono per avventura, ricerca personale, percorso interiore o anche un modo diverso di turismo «slow» a contatto con la natura, la cultura, la gastronomia e l’ospitalità locali, addentrandosi nei suggestivi paesaggi fra meseta e montagna, i parchi nazionali delle cime dei Pirenei o le rive dell’Ebro, i prati verdi e le coste della Galizia e delle Asturie. Ognuno ha la sua ragione per lasciarsi catturare dalla magia ricostituente del Cammino.

Ma tutti dovranno adattarsi alle nuove misure di igiene e sicurezza con le quali la rete pubblica di albergues e ostelli inizia dal primo luglio la riapertura graduale, nello stesso giorno in cui riaprono anche la Cattedrale di Santiago - dove riposano le spoglie dell’apostolo san Giacomo il Maggiore - e il Centro internazionale di Accoglienza al viandante. Nell’era post Covid-19 molto cambia, seppure non l’essenziale.

Anzitutto, lo zaino del pellegrino. Il Consiglio Giacobeo ha approvato una serie di raccomandazioni per quanti torneranno a percorrere l’itinerario, uno dei beni culturali più significativi della Spagna, che si prepara all’Anno Santo Giacobeo 2021. Nella "nuova normalità" della guardia sempre alta contro il virus, la condivisione si coniuga solo in termini di emozioni, ma non di spazi o utensili. Per cui sono raccomandati termos per acqua e alimenti personali, posate non monouso da sterilizzare e riutilizzare, a parte il sacco a pelo e un kit igienico con mascherine, idrogel e aerosol disinfettanti. E una penna, per annotare tappe e appunti di viaggio. Fra i consigli: privilegiare il pagamento con applicazioni sul cellulare o carta di credito, senza dimenticare contanti per i donativi agli ostelli di accoglienza.

A piedi, in bicicletta, persino a cavallo. Sono le tre modalità con cui il pellegrino può affrontare il Cammino di Santiago.
Lungo il percorso (che complessivamente è di 800 chilometri, se si parte dal versante francese dei Pirenei) ci sono ostelli e case di accoglienza dove sostare e fermarsi a mangiare e dormire, anche se quest’anno le norme anti Covid-19 modifica in parte le modalità di accesso. Esistono più cammini verso Santiago, anche se la meta resta unica.

Ma, soprattutto, consultare prima la disponibilità di posti - all’applicazione Ign - perché non tutti gli albergues saranno aperti e quelli funzionanti lo saranno al 50/75% della capacità. Le nuove regole obbligano i gestori alla pulizia di servizi e spazi comuni almeno 6 volte al giorno.

Ai pellegrini si raccomanda di disinfettare banchi e tavoli delle aree di riposo prima di utilizzarli, e di igienizzare le mani prima di aprire le fontane. Lo zaino va lasciato fuori dai recinti chiusi, evitando il contatto con quelli di altri pellegrini, dopo averlo sanificato con disinfettante e rinchiuso in una borsa di plastica pulita. Anche la bicicletta, per chi sceglie cicloturismo, va lasciata distante dalle altre e disinfettata alla ripresa dell’itinerario, dopo la sosta. Il Cammino non si libera della mascherina e della distanza di sicurezza, obbligatorie anche sui belvedere e, ovviamente, all’interno e all’esterno delle strutture di ospitalità, dove bisognerà evitare di toccare le suppellettili. Importante, inoltre, pianificare i pasti, perché cucine e mense degli ostelli saranno probabilmente chiusi.

E va, infine, ricordato che nelle strutture «non si somministrano cure», per cui in caso di necessità bisognerà recarsi in un centro sanitario «con le massime misure di protezione per te e per chi ti assiste». «Che la stanchezza non ti faccia dimenticare le misure di prevenzione» l’ultima avvertenza, con l’indicazione che, in caso di sintomi come tosse secca, febbre, difficoltà respiratoria, va contattato il numero di emergenza indicato in ogni regione. E con il consiglio di attivare, per sicurezza, l’applicazione Alertcops, per segnalare il proprio itinerario.

In ogni caso, si ricorda che la lista di raccomandazioni non è un protocollo sanitario, bensì una sintesi della Guida per gli Ostelli pubblicata dalla segreteria di Stato per il Turismo. I patronati turistici in Galizia danno il benvenuto da oggi ai «camminanti» sulla via che dal Medio Evo unisce Santiago con l’Europa, anche se resta lontano il record di 350.000 pellegrini di oltre 100 paesi giunti nel 2019. Gli italiani erano stati i più numerosi dietro ai soli spagnoli, seguiti da tedeschi, portoghesi, francesi e statunitensi.