Coronavirus. Vite donate: don Orlando Bartolucci, morto quando sembrava guarito
Don Orlando Bartolucci
Dal 3 maggio non si registravano più decessi di sacerdoti diocesani per il virus (mentre non si erano arrestate le morti di religiosi e suore: ultimi il dehoniano pugliese padre Michele Critani e suor Grazia Gussoni, delle Figlie della Sapienza di Sanremo). Domenica invece la morte di don Orlando Bartolucci, parroco di Santa Maria Assunta di Montecchio, in diocesi di Pesaro, ha riaperto la ferita non ancora rimarginata dei lutti nel clero, che salgono così a 120 da fine febbraio.
Don Orlando, 76 anni, sacerdote da 51, si era ammalato di Covid ma pareva esserne uscito, tanto che il 21 aprile aveva rassicurato i suoi parrocchiani sul sito della comunità: «Questa mattina la Asur Marche mi ha comunicato che anche il secondo tampone è stato “negativo” e che clinicamente sono “guarito”. È stata un’esperienza impegnativa sia perché rischiosa sia perché stare un mese in isolamento totale non è il massimo. Ho usato questo tempo per preparare i campeggi 2020, sperando che sia possibile e lecito farli e questo mi ha reso il tutto più “leggero” e più “vissuto”. Ringrazio di cuore tutta la comunità per l’affetto, per le preghiere, per la vicinanza dimostrata. Ringrazio anche qualche santo che mi ha aiutato. Ringrazio il personale medico di Cesena e Forlì che mi ha curato. Una riconoscenza doverosa alla mia famiglia. In questo periodo la nostra comunità ha sofferto molto e nel silenzio ha dovuto seppellire i suoi morti: Riposino in pace! A noi il compito di farci coraggio e di ricominciare anche con nuovi orizzonti».
Il funerale nel campo da calcio della parrocchia, presieduto dall’arcivescovo di Pesaro Piero Coccia, nel pomeriggio del 26 maggio.