Vite donate. Assisi: don Franco Angelini, una vita per la scuola e i giovani
Don Francesco (Franco) Angelini, sacerdote della diocesi di Assisi, morto di Covid il 22 marzo 2021
«Una spiritualità feriale, vissuta nella semplicità». Poche parole quelle pronunciate da don Maurizio Saba, vicario episcopale per il Clero della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, a poche ore dai funerali di don Francesco Angelini, vice parroco di Bastia Umbra, morto la mattina del 22 marzo nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia a seguito delle complicanze dovute al Covid-19.
«Ha sempre vissuto il suo servizio pastorale per diffondere la Parola di Dio, farla assimilare e comprendere il più possibile – continua don Maurizio –. Notevole poi il suo impegno per il mondo della scuola e per gli insegnanti di religione, che seguiva e aiutava personalmente nel suo incarico di direttore dell’ufficio dedicato a loro». Una vita spesa nella scuola, nell’ambito sanitario come responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, accanto ai catechisti e ai giovani dei vari settori dell’Azione cattolica ai quali ripeteva: «Per voi io ci sarò sempre».
Don Franco – come tutti lo chiamavano – era originario di Nocera Umbra, dove era nato nel 1946. Nel ’72 fu ordinato presbitero passando i suoi primi anni da sacerdote proprio nella fascia appenninica tra Lanciano e Maccantone. Il 1° ottobre 1994 è stato nominato vicario parrocchiale nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Bastia Umbra, dove era poi tornato proprio in quest’ultimo scorcio della sua vita. Dal 1998 al 2016 ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute. Nel 2003 è stato nominato co-parroco nelle parrocchie di San Matteo apostolo e San Giovanni Battista in Cannara e di San Girolamo in Castelnuovo. Nel 2004, per un quinquennio, ha ricoperto vari incarichi come assistente spirituale diocesano del Movimento corsi di cristianità. Nel 2005 la nomina a canonico del Capitolo della concattedrale di Nocera Umbra.
Durante il suo ricovero in terapia intensiva, in diverse sere del mese di marzo, decine di fedeli di Nocera e Gualdo si sono ritrovati in preghiera attraverso collegamenti online per sostenerlo nella lotta contro il Covid e invocarne la guarigione. «Sono stati giorni nei quali ci sei stato – ha scritto in un messaggio il gruppo adulti e famiglie dell’Azione cattolica di Gualdo Tadino –, sei stato nei nostri ricordi, nei nostri pensieri, nelle nostre preghiere; intorno a te ci siamo uniti per invocare il Padre, perché ti sostenesse con la forza del suo Spirito, perché ti facesse sentire tutto il calore del suo abbraccio paterno e, in questa invocazione corale, ci siamo sentiti uniti a tanti altri fratelli, molti sconosciuti che, come noi, hanno tanto ricevuto da te».