Portati su maestose carrozze o sorretti sulle spalle, nella Settimana Santa spagnola non possono mancare i carri in processione. Una tradizione che si tramanda di padre in figlio, grazie all'opera instancabile delle confraternite. Quindici carri (i più antichi del XVI secolo) da dodici città spagnole diverse, la sera del 19 agosto, alla presenza del Papa, sfileranno tra le piazze Cibeles e Colombo, lungo Paseo de Recoletos.Una Via Crucis scultorea, molto diversa da quella dal vivo della Gmg di Sydney. Un modo «per ammirare e pregare davanti a segni meravigliosi della religiosità popolare spagnola», commenta Guiomar Goena, volontaria di 23 anni, del dipartimento della Via Crucis della Gmg. Opere di autori celebri o sconosciuti, antiche o recenti, sono state scelte «con criteri pastorali e non solo artistici». Il trasporto e la cura dei pasos è a carico delle confraternite. Si sono già predisposti spazi al coperto in cui le sculture possano essere ammirate: la Colegiata di San Isidro, la chiesa del Carmen e di San Luigi, la sede del Comune di Madrid, la cattedrale castrense. «Viviamo nell'epoca delle immagini sostiene Guiomar perciò queste sculture sono attualissime».
1) La Santa Cena, 1763, Murcia.La prima stazione è un esempio del Barocco spagnolo, opera dello scultore Francisco Salzillo. Se Gesù ha il volto sereno, Giuda ha uno sguardo sinistro. Da tradizione, la tavola viene imbandita con frutta e cibi freschi. Per portare il carro a spalla servono 28 persone, più 10 di riserva.
2) Bacio di Giuda, 1961, Malaga.La scultura è opera di Antonio Castillo Lastrucci ed è di proprietà della confraternita del Prendimiento di Malaga, il cui laboratorio artigianale, oltre a recuperare antichi mestieri, dà lavoro a giovani disoccupati.
3) Il rinnegamento di Pietro, 1947, Orihuela (Alicante).Il carro della confraternita di Nostro Padre Gesù mostra Cristo portato via da due boia, mentre alcune donne osservano la scena di un uomo che domanda a Pietro se conosce quel Gesù. Il carro ha le ruote, bastano sei uomini per portarlo.
4) Cristo di Medinaceli (Gesù condannato a morte), 1625, Madrid.La scultura barocca fu portata a Madrid dall'Africa dai padri Trinitari nel 1668 e ha sede nella basilica di Nostro Padre Gesù di Medinaceli. Ha un rapporto privilegiato con la famiglia reale, che ogni anno la venera nel primo venerdì di marzo.
5) Padre Jesus del Gran Poder (Gesù caricato della croce), 1942, Madrid.Il Cristo è scolpito dal sivigliano José Fernandez ed è retto da un carro di legno dorato. Appartiene alla confraternita Nazarenos, che a Madrid organizza attività di catechesi e raccoglie i fondi per pagare la formazione ai seminaristi.
6) La caduta di Cristo, 1942, Ubeda.L'opera di Mariano Benlliure non è l'immagine trazionale della caduta, ma presenta Gesù che si rialza muovendo il braccio destro per mantenersi in equilibrio. Un messaggio di speranza: sempre ci si può rialzare dal peso della croce.
7) Il Cireneo aiuta a portare la croce, secolo XVII, Leon.Composta da due figure, il Nazareno e Simone di Cirene. Solo la testa di Gesù è originale (il resto fu distrutto da un incendio), ma non per questo il carro è meno d'effetto.
8) La Veronica asciuga il volto di Gesù, 1976, Jerez.Il carro, opera di Francisco Pinto, mostra il panno su cui resta impresso il volto di Gesù, una vera tradizione per la confraternita della Misericordia, che custodisce una collezione di panni realizzati da artisti diversi.
9) Gesù spogliato, 1989, Granada.È opera di Manuel Corona, unico scultore vivente tra gli autori di queste opere.
10) La Crocifissione, 1884, Zamora.Gesù steso a terra, sta per essere messo in croce da quattro malfattori, tra i pianti delle donne. Un'opera di grande impatto emotivo.
11) Cristo de la buena muerte, 1942, Malaga.La bocca semiaperta, gli occhi inerti, il corpo sfigurato. Una lezione di anatomia, per una morte brutale, «ma il suo corpo irradia amore», spiega la confraternita di Mena.
12) Deposizione,1945, Cuenca.Un grande carro che mostra la discesa del corpo di Gesù dalla croce, circondato dalle pie donne.
13) Gesù tra le braccia della madre, 1625, Valladolid.Le braccia spalancate di Maria in segno di disperazione, di denuncia dell'ingiustizia. La scultura, chiamata la «Quinta Angusta», appartiene alla Confraternita della Pietà.
14) Gesù sepolto, secolo XVII, Segovia.Si dice che l'autore, Gregorio Fernandez, «prima di cominciare una nuova opera pregava perché venisse fuori l'immagine più reale possibile».
15) La Virgen de Regla (la Dolorosa), Siviglia.L'unica scultura realizzata da una donna, Luisa Roldan, chiuderà la Via Crucis con un accento mariano.