Chiesa

Via Crucis. Le meditazioni scritte dal Papa (per la prima volta) rese note venerdì

Mimmo Muolo martedì 26 marzo 2024

È il Papa in persona l’autore delle meditazioni della Via Crucis del Venerdì santo al Colosseo. La prima volta nel suo pontificato, in cui Francesco ha affidato di volta in volta la stesura dei testi che accompagnano le quattordici stazioni a migranti, vescovi, religiosi, giovani, studenti, coppie di sposi, profughi di guerra, intere famiglie e missionari. Il tema che il Pontefice ha scelto di sviluppare è “In preghiera con Gesù sulla via della Croce” e, come sottolinea la Sala Stampa vaticana, le meditazioni saranno «un atto di meditazione e spiritualità, con Gesù al centro. Lui che fa il cammino della Croce e ci si mette in cammino con Lui. È tutto molto incentrato su quello che Gesù vive in quel momento ed è chiaro che ci si allarga al tema della sofferenza». La decisione appare legata anche all’Anno della Preghiera , attualmente in corso in preparazione al Giubileo, evento che, come si è sempre sottolineato, ha anzitutto un carattere spirituale.

I testi delle meditazioni saranno pubblicati nella mattinata di venerdì 29 marzo, cioè lo stesso giorno in cui saranno lette, durante il rito al Colosseo. Per quanto riguarda, invece, la presenza del Papa sul posto delle ormai tradizionale Via Crucis, ieri non sono state diramate ulteriori notizie rispetto al programma diffuso a suo tempo, che prevede, appunto, la partecipazione diretta di Francesco. Il quale, com’è noto, spesso non ha letto negli ultimi tempi, i discorsi preparati, a motivo del raffreddore, che continua a dargli fastidio, soprattutto quando legge ad alta voce.

Sempre venerdì prossimo verranno diffuse maggiori informazioni su chi farà da “crucifero”, portatore della croce, lungo le antiche vie intorno al Colosseo. Certamente «le persone che portano la croce sono collegate alla riflessione nella stazione».

Saranno comunque giorni intensi per papa Francesco, come sempre nella Settimana Santa. Già domenica scorsa il Pontefice ha presieduto la celebrazione delle Palme e il successivo Angelus, ma non ha pronunciato l’omelia. Una scelta che ha suscitato interrogativi e qualche preoccupazione legata alla salute. Ma secondo quanto detto da padre Enzo Fortunato, portavoce della Basilica di San Pietro, all’Adnkronos, si è trattato molto probabilmente di una scelta pastorale e spirituale da parte del Pontefice. In sostanza quel lungo momento di silenzio è stato «'più eloquente di tante parole» davanti alle tante croci del mondo.

Papa Francesco, secondo il programma diffuso dalla Sala Stampa, presiederà tutte le celebrazioni del Triduo pasquale e la Messa di Pasqua con la benedizione Urbi et Orbi . Giovedì, dunque, il Vescovo di Roma presiederà nella Basilica di San Pietro, con inizio alle 9.30, la Messa del Crisma nel corso della quale saranno rinnovate le promesse dell’ordinazione sacerdotale. Nel pomeriggio, il Pontefice andrà nel carcere di Rebibbia - sezione femminile - per la Messa in Coena Domini e la lavanda dei piedi.

Nel giorno di venerdì papa Bergoglio presiederà la celebrazione per la Passione del Signore alle 17 nella Basilica di San Pietro e, salvo imprevisti, alle 21 sarà al Colosseo. Sabato sera, dalle 19.30, il Pontefice presiederà in Basilica la Veglia pasquale. E domenica la Messa alle 10 , seguita dalla benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro.

Come già ricordato, diverse sono state le “voci” delle meditazioni della via Crucis al Colosseo negli 11 anni di pontificato di papa Bergoglio. Nel 2013, un gruppo di giovani libanesi sotto la guida del cardinale Béchara Boutros Raï; nel 2014 monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano; nel 2015, monsignor Renato Corti, vescovo emerito di Novara; nel 2016, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, l’anno dopo eletto presidente della Cei. Nel 2017, la biblista francese Anne-Marie Pelletier; nel 2018, alcuni giovani tra i 16 e i 27 anni, coordinati dall’allora “professore” Andrea Monda, attuale direttore de L’Osservatore Romano. Nel 2019 fu la volta di suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata impegnata nella lotta alla tratta; nel 2020 anno del Covid i detenuti della Casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova. L’anno il gruppo scout Agesci “Foligno I”, in Umbria, e la parrocchia romana Santi Martiri di Uganda. Nel 2022 ad alcune famiglie, mentre nel 2023 sono stati testi tratti da testimonianze, dialoghi, discorsi raccolti durante i numerosi viaggi apostolici nei cinque continenti o in altre occasioni. “Voci di pace in un mondo di guerra”. Attuale anche quest’anno purtroppo.