E' stata una folla enorme, di almeno 20000 persone, quella che ha riempito le strade di Mindong per dare l’estremo saluto al vescovo della città, mons. Vincenzo Huang Shoucheng, morto sabato scorso, a 93 anni, 35 dei quali trascorsi in prigione, arresti domiciliari o ai lavori forzati. Uno spettacolo davvero commovente se si considera che erano le 6.30 del mattino e il funerale era stato reso difficile dalle autorità che avevano proibito di mettere sulla salma mitro e pastorale. I fedeli, tra i quali il vescovo era popolarissimo, hanno, però, ottenuto di poter mettere sulla salma anello, croce pettorale, zucchetto e composizioni floreali. Installati anche posti di blocco per frenare il flusso dei fedeli. Solo 3000 persone ammesse in cattedrale. Il vescovo, pur essendo l’ordinario del luogo, non era riconosciuto dal governo. Le autorità locali si sono messi d’accordo con il suo successore, mons. Guo Xijin e con i sacerdoti per tutti i particolari della cerimonia. Migliaia di persone, vestite a lutto – in bianco e in nero – hanno costeggiato la strada dalla cattedrale fino al luogo della cremazione, dove era permessa l’entrata di sole 300 persone. Infine, una lunga fila di fedeli, migliaia e migliaia, hanno accompagnato le ceneri del vescovo alla tomba, situata su una collina a 3 km dalla cattedrale, dove si trova il cimitero del clero della diocesi. Anche una parte della chiesa ufficiale, quella sostenuta dal governo cinese e non in comunione con Roma, ha voluto rendere omaggio al vescovo scomparso definendolo "umile e intelligente, un grande pastore". "Le sue sofferenze hanno portato frutti di evangelizzazione. Negli anni centinaia di comunità e parrocchie hanno preso vita e si sono sviluppate", ha detto un fedele cattolico.