Chiesa

Coronavirus. Il vescovo di Caserta D’Alise positivo. È in ospedale, ma sta bene

Luigi Ferraiuolo, Caserta mercoledì 30 settembre 2020

Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta

“Non abbiate paura, affronteremo con serenità anche questa prova”. Così monsignor Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta, ha rassicurato i suoi fedeli e chi lo lasciava in ospedale stanotte dopo che il tampone per il Covid-19 era risultato positivo. Il vescovo di Caserta al momento sta bene, ha solo una febbricola, che è quella che ha fatto scattare l’allarme. Il presule è ricoverato nell’ospedale del capoluogo di Terra di Lavoro.

Un contagio probabilmente frutto della sua attività pastorale. Tutte le persone che hanno avuto contatti con monsignor D’Alise si stanno sottoponendo dalla notte ai tamponi, come da protocollo. I collaboratori più stretti lo hanno già eseguito e sono andati in quarantena. Anche lo stesso pronto soccorso dell’ospedale, quando è stato chiaro che il vescovo fosse un caso di covid è stato chiuso e sanificato e questa mattina era già riaperto.

Sarà il vicario generale, don Gianni Vella, a occuparsi della cura della Diocesi. “Abbiamo già disposto la sanificazione dei locali della curia e dell’Episcopio - spiega il vicario - e nello stesso tempo i controlli, come da protocollo, per tutti i collaboratori della curia ma anche per chi ha incontrato il vescovo nei giorni scorsi. Io stesso ho già fatto il tampone e sono in attesa dell’esito. Abbiamo chiesto ai vari sacerdoti di collaborare a ricostruire anche tutti gli incontri del vescovo con i fedeli e per questa sera avremo l’albero dei contatti completo”.

Appena si è diffusa la notizia in diocesi, dopo la pubblicazione di una nota informativa sulla pagina Facebook della Diocesi e del presule, sono stati centinaia i messaggi postati dalla popolazione. Da inviti alla preghiera, al sostegno, a saluti, a post di condivisione e coraggio. Una bella manifestazione d’affetto e solidarietà per il pastore casertano. Adesso la comunità si riunirà in preghiera per essere vicina a monsignor D’Alise.