Un'intesa sul testo da sottoscrivere e la prossima firma di un accordo globale tra Santa Sede e Stato di Palestina. Sono gli annunci diffusi oggi al termine della riunione plenaria della Commissione bilaterale.
"La
Commissione bilaterale ha concluso il suo
lavoro - ha spiegato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede -. C'è un testo che
verrà presentato alle autorità e sarà stabilita la data della
firma".
"L'intesa - spiega all'Osservatore Romano monsignor Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati e capo delegazione della Santa Sede - è
frutto dell'accordo base tra la Santa Sede e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina, firmato il 15 febbraio
2000. I rapporti ufficiali tra la Santa Sede e l'Olp furono
stabiliti il 26 ottobre 1994 e in seguito fu costituita una
commissione bilaterale permanente di lavoro che portò avanti i
negoziati per l'accordo del 2000". Esso "elenca tra l'altro
diverse questioni riguardanti la vita della Chiesa e altre
materie di comune interesse".
Nell'accordo base era previsto che la commissione proseguisse
i suoi lavori e proponesse il modo di sviluppare i temi
affrontati, "compito che è stato svolto con continuità solo dopo
il pellegrinaggio di Benedetto XVI in terra Santa nel 2009". I
negoziati ripresi nel 2010 hanno quindi portato all'elaborazione
dell'accordo attuale, che ha come scopo di completare quello
firmato nel 2000.
"Come tutti gli accordi che la Santa Sede
firma con diversi Stati - spiega ancora monsignor Camilleri -,
quello attuale ha lo scopo di favorire la vita e l'attività
della Chiesa cattolica e il suo riconoscimento a livello
giuridico anche per un suo più efficace servizio alla società".
Il testo ha un preambolo e un primo capitolo sui principi e
le norme fondamentali che sono la cornice in cui si svolge la
collaborazione tra le parti. "In essi si esprime, ad esempio,
l'auspicio per una soluzione della questione palestinese e del
conflitto tra israeliani e palestinesi nell'ambito della
Two-State Solution e delle risoluzioni della comunità
internazionale, rinviando a un'intesa tra le parti", fa sapere
il capo delegazione vaticano.
Segue
un secondo importante capitolo sulla libertà religiosa
e di coscienza, "molto elaborato e dettagliato". Ci sono poi
altri capitoli su diversi aspetti della
vita e dell'attività
della Chiesa nei Territori palestinesi: la sua libertà di
azione, il suo personale e la sua giurisdizione, lo statuto
personale, i luoghi di culto, l'attività sociale e caritativa, i
mezzi di comunicazione sociale. Un capitolo è infine dedicato
alle questioni fiscali e di proprietà.