Il gesto. Il Papa scriva a Palermo per il Festino di santa Rosalia
L'arcivescovo Lorefice e il sindaco Lagalla presentano il Festino
«La felice ricorrenza del quarto centenario del ritrovamento del corpo di santa Rosalia è una speciale occasione per unirmi spiritualmente a Voi cari figli e figlie della Chiesa palermitana, che desidera elevare al Padre celeste, fonte di ogni grazia, la lode per il dono di così sublime figura di donna e di “apostola”, che non ha esitato ad accogliere le prove della solitudine per amore del suo Signore». Il messaggio di papa Francesco, inviato all’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, illumina il Festino di santa Rosalia, in un momento cruciale per la città.
Sono passati, dunque, quattrocento anni dal ritrovamento delle spoglie della santa patrona del capoluogo siciliano che precedette la guarigione da una terribile epidemia di peste. L’anniversario è segnato da una serie di iniziative con il culmine la sera del 14 luglio per il tradizionale corteo popolare. Il 15 luglio si terrà la Messa solenne presieduta dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, concelebrato da Lorefice e dai vescovi di Sicilia.
Il messaggio del Papa rappresenta una calorosa e esortazione per la città della Santuzza, del beato Pino Puglisi e del missionario laico, Biagio Conte. «Voi fedeli e devoti della “Santuzza“, come filialmente a Lei vi rivolgete – si legge – siete gli eredi spirituali che dovete tradurre in uno stile di vita evangelico la sua testimonianza di fede e di carità verso il prossimo. Come Lei date un volto bello al vostro territorio, ricco di cultura, storia e fede profonda, dove grandi donne e uomini hanno trovato la forza per spendersi a motivo del Vangelo e della giustizia sociale. Alla scuola di santa Rosalia, rinunciando a ciò che è superfluo, non esitate ad offrirvi con generosità agli altri. Abbiate fortezza di spirito nell’affrontare le sfide che tuttora ostacolano la rinascita della città, il cui cammino è affaticato da tante problematiche e, di queste, alcune molto dolorose».
«Questo Festino segnerà la storia della comunità – ha detto l’arcivescovo Lorefice nel corso della conferenza stampa per la presentazione del Festino –. Rosalia passò per le vie di Palermo facendo del bene e guarendo. A noi viene oggi fatta una sfida. Mettere insieme diritti e responsabilità perché non si può vivere in una Babele dove non ci si capisce». «Rosalia – ha proseguito l’arcivescovo – è la speranza di una città ferita dalla violenza, dalla diffusione della droga, dalla disoccupazione, dalle degradate periferie urbane e spirituali, da un centro storico che rischia di essere un grande pub. Ma non basta la convivialità gastronomica, si deve offrire anche la convivialità spirituale».
«La dottrina sociale della Chiesa, per chi crede, è un richiamo al bene comune – ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla –. Questo anno giubilare ci dà la speranza del rinnovamento della città, delle sue condizioni di vita e di lavoro». «È importante il nostro investimento nelle aree marginali per la formazione delle coscienze e per l’educazione al bello – ha aggiunto Lagalla –. Il Festino, dedicato alla speranza e alla bellezza, è una chiamata alla corresponsabilità per il rinnovamento delle coscienze». Al sindaco Lagalla l’arcivescovo ha offerto una moneta celebrativa per una festa che si rinnova.