"Insegnaci a rinnovare il mondo dal di dentro: nella profondità del silenzio e dell'orazione, nella gioia dell'amore fraterno, nella fecondità insostituibile della Croce". Sono le parole conclusive della preghiera a Maria pronunciata in collegamento video da Benedetto XVI a chiusura della veglia al Circo Massimo per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Nella sua preghiera mariana, il Papa ha anche invocato, a nome di tutti i fedeli, l'aiuto della Vergine per "portare con umiltà la nostra croce" e stare "presso i deboli, i sofferenti, gli emarginati, i poveri ed a conoscere nel loro volto il volto di Cristo". Entusiasmo, preghiera, testimonianze, commozione. Si è svolta in sintonia con i grandi raduni con Papa Wojtyla la veglia che la diocesi di Roma ha organizzato al Circo Massimo, primo atto della tre giorni di celebrazioni per Giovanni Paolo II beato. Nonostante la pioggia, moltissime persone, duecentomila secondo fonti delle forze dell'ordine, si sono radunate nell'emiciclo, issando poster del Papa polacco, striscioni di Solidarnosc, ceri accesi, bandiere di tanti Paesi del mondo. Una folla composita e ordinata, tante persone comuni: Barbara e Yozef, polacchi emigrati in Canada sposati nel '73 dall'allora cardinale Wojtyla; Mena e Maria Grazia, terremotate dall'Abruzzo, con Mena certa di dovere a Wojtyla la salvezza della figliola sotto le macerie; Anna da Pavia, che ha ritrovato la fede dopo la morte del papa polacco; Cristine, una cinquantenne tedesca che ha pregato in ginocchio per alcune ore davanti a una immagine del futuro beato; Federico, 15 anni, in sedia a rotelle dalla nascita, che ha deciso di farsi prete.E ovviamente le autorità cittadine, il sindaco Gianni Alemanno con la moglie, la presidente della Regione Renata Polverini. Un folto gruppo di cardinali sul palco, vicino al vicario di Roma Agostino Vallini e al postulatore della causa di beatificazione mons. Slawomir Oder, tra loro anche il presidente della Cei Angelo Bagnasco e l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi. L'incontro è cominciato con un video della Gmg del 2000 a Roma, e il papa anziano e malato che scherza: "Roma non dimenticherà mai questo chiasso", e subito dopo il coro della diocesi di Roma e l'orchestra del conservatorio S.Cecilia intonano "Jesus Christ you are my life". Intervallate da cori le testimonianze di Joaquin Navarro-Valls, per oltre vent'anni portavoce del papa polacco, che ha trattenuto le lacrime mordendosi le labbra; della religiosa miracolata suor Marie Simon-Pierre, "emozionata" di essere sul palco del Circo Massimo; del cardinale Stanislao Dziwisz, per quarant'anni segretario personale del beato, che ne ha ricordato l'amore per Roma e l'amicizia con il presidente Pertini; del card. Vallini, che ha esortato a far tesoro dell'eredità umana e spirituale di papa Wojtyla. Dopo le testimonianze si recita il rosario, con le intenzioni di preghiera, pronunciate in sei lingue, ad intervallare i "misteri" e i collegamenti con i cinque santuari europei: si comincia con Lagniewniki a Cracovia per proseguire con Dawekamo-Bugando in Tanzania, Notre Dame du Liban-Harissa, santa Maria di Guadalupe a Città del Messico e Fatima. È poi la volta del collegamento con l'appartamento papale, dove Benedetto XVI si associa alla veglia, benedicendo e recitando una preghiera alla Vergine.Prima di salutarsi, appuntamento per tutti con la "notte bianca" organizzata dalla diocesi in 8 chiese del centro che resteranno aperte tutta la notte in preparazione alla beatificazione. Sono chiese non lontane da piazza San Pietro dove la preghiera sarà animata dai ragazzi romani, tranne che Sant'Agnese in Agone, dove l'animazione sarà affidata a un gruppo di ragazzi polacchi.