Una "
nuova stagione
nei rapporti" tra Santa Sede e Cina, per la quale ci sono "molte
speranze e attese", sarebbe a beneficio "dell'intero Paese",
oltre che della stessa pace mondiale. E le eventuali ed
auspicate relazioni diplomatiche sarebbero "funzionali" al bene
"di tutto il popolo cinese" e "all'armonia dell'intera società".
Un passo, questo, per cui occorre anche il "perdono reciproco" e
la riconciliazione tra fratelli, inclusi i cattolici cinesi, ora
divisi.
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intervenendo ieri
al
seminario vescovile di Pordenone a un convegno
sulla figura del
cardinale Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina
negli anni '20 e antesignano della presenza della Chiesa
cattolica nel Paese, ha confermato
con quanta attenzione Papa Francesco stia guardando a oriente. E questo proprio mentre
sono in corso
trattative riservate tra i due Paesi, che hanno rotto i rapporti
diplomatici nel 1951, per raggiungere un accordo sulla spinosa
questione della nomina dei vescovi.
Positive le reazioni di Pechino.
a Cina ha "notato i positivi commenti da parte del Vaticano. Da parte nostra, sicuramente vogliamo avere relazioni amichevoli e migliori, ma abbiamo i
nostri principi e siamo molto chiari su questo". Lo ha detto
Hua
Chunying,
portavoce del ministero egli Esteri, sulle valutazioni
del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin secondo cui una
"nuova stagione nei rapporti" tra
Santa Sede e Cina, per la
quale ci sono "
molte speranze e attese", sarebbe a beneficio
"dell'intero Paese", oltre che della stessa pace mondiale.
"Abbiamo canali di comunicazione
molto efficaci: conosciamo molto bene posizioni e preoccupazioni
reciproche e per questo speriamo di poter lavorare insieme per
raggiungere ulteriori progressi nelle nostre relazioni", ha poi
aggiunto Hua, nell'incontro quotidiano con la stampa: " Penso
sia una cosa buona per entrambe le parti".
Hua ha poi notato che "
siamo positivi e sinceri nel
migliorare le relazioni col Vaticano e col nuovo Papa, ma
abbiamo naturalmente alcuni principi su cui insistiamo. Abbiamo
visto progressi tra Cina e Vaticano. Manteniamo tranquilli,
amichevoli ed efficaci canali di comunicazione. Ci sono
progressi nelle nostre relazioni. Speriamo di lavorare insieme
col Vaticano per continuare a migliorare le nostre relazioni.
Il discorso del cardinale Parolin
"Molte sono le speranze e le attese per nuovi sviluppi e una
nuova stagione nei rapporti tra la Sede Apostolica e la Cina, a
beneficio non solo dei cattolici nella terra di Confucio, ma
dell'intero Paese, che vanta una delle più grandi civiltà del
pianeta", ha detto Parolin ne suo discorso a Prodenone. "Oserei dire che tutto ciò sarà
a beneficio anche di una ordinata, pacifica e fruttuosa
convivenza dei popoli e delle Nazioni in un mondo, come il
nostro, lacerato da tante tensioni e da tanti conflitti".
Il segretario di Stato ha voluto "sottolineare con forza
questo concetto": "le auspicate nuove e buone relazioni con la
Cina - comprese le relazioni diplomatiche, se così Dio vorrà! -
non sono fine a sé stesse o desiderio di raggiungere chissà
quali successi mondani, ma sono pensate e perseguite, non
senza timore e tremore perché qui si tratta della Chiesa, che è
cosa di Dio, solo in quanto funzionali - ripeto - al
bene dei
cattolici cinesi, al
bene di tutto il popolo cinese e
all'armonia dell'intera società, in favore della pace mondiale".
Papa Francesco, ha sottolineato, "
conosce bene il bagaglio di
sofferenze, di incomprensioni, spesso di
silenzioso martirio che
la comunità cattolica in Cina porta sulle proprie spalle: è il
peso della storia!" Ma conosce pure, "insieme alle difficoltà
esterne ed interne, quant'è vivo l'anelito alla comunione piena
con il Successore di Pietro".
"E conosce e incoraggia - ha
proseguito -, soprattutto nel contesto del
Giubileo della
Misericordia, il
perdono reciproco, la
riconciliazione tra
fratelli e sorelle che sperimentano la divisione, lo sforzo di
crescere nella comprensione, nella collaborazione, nell'amore!".
Per il segretario di Stato, "si tratta di
scrivere una pagina
inedita della storia", guardando avanti "con fiducia" e "sano
realismo", "per assicurare un futuro in cui
i cattolici cinesi
possano sentirsi profondamente cattolici, ancor più visibilmente
ancorati alla salda roccia che, per volontà di Gesù, è Pietro,
e
pienamente cinesi, senza rinnegare o sminuire tutto quello che
di vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato ha prodotto e
continua a produrre la loro storia e la loro cultura".
Parlando con i giornalisti prima della conferenza, Parolin ha
detto che il suo "auspicio è che questo cammino che si è
incominciato possa andare avanti e concludersi con un accordo a
beneficio della Chiesa in Cina e di tutto il popolo cinese". "La
cosa più importante è che si sta facendo strada - ha aggiunto -
si sono ripresi i contatti e si sta camminando, credo con buona
volontà da entrambe le parti, per poter arrivare veramente a un
accordo che sia soddisfacente per tutti".