1963-2023. La preghiera di Roncalli: «L'unica forza che merita la vittoria è la pace»
Papa Giovanni XXIII legge la Pacem in Terris
Se qualcuno deve trionfare allora che sia la pace: questa invocazione risuonerà stasera nella Basilica di San Pietro, durante la celebrazione presieduta da papa Francesco in occasione della Giornata di preghiera e digiuno voluta dallo stesso Pontefice per la pace in Terra Santa e in tutti i Paesi feriti dalla guerra. Un'invocazione che è tratta da un testo di san Giovanni XXIII, che la pronunciò durante il radiomessaggio per la Pasqua di 60 anni fa, il 13 aprile 1963. Papa Angelo Giuseppe Roncalli appena due giorni prima aveva pubblicato l'enciclica «Pacem in terris», un documento che ha segnato profondamente anche l'impegno internazionale del Vaticano, indicando la via del superamento della logica dei "blocchi", che allora vedeva contrapposto il mondo occidentale e i Paesi gravitanti nell'area di influenza dell'Unione sovietica.
Una logica che papa Francesco in questo periodo ha chiaramente indicato come l'unica via possibile per costruire la pace in Terra Santa e negli altri Paesi in guerra. «O Principe della Pace, Gesù Risorto, guarda benigno all'umanità intera - recita il testo che sarà pronunciato stasera -. Essa da Te solo aspetta l'aiuto e il conforto alle sue ferite. Come nei giorni del Tuo passaggio terreno, Tu sempre prediligi i piccoli, gli umili, i doloranti; sempre vai a cercare i peccatori. Fa' che tutti Ti invochino e Ti trovino, per avere in Te la via, la verità, la vita. Conservaci la Tua pace, o Agnello immolato per la nostra salvezza: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem! Ecco, Gesù, la nostra preghiera. Allontana dal cuore degli uomini ciò che può mettere in pericolo la pace, e confermali nella verità, nella giustizia, nell'amore dei fratelli. Illumina i reggitori dei popoli, affinché, accanto alle giuste sollecitudini per il benessere dei loro fratelli, garantiscano e difendano il grande tesoro della pace; accendi le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rinsaldare i vincoli della mutua carità, a essere pronti a comprendere, a compatire, a perdonare, affinché nel Tuo nome le genti si uniscano, e trionfi nei cuori, nelle famiglie, nel mondo, la pace, la Tua pace».