L’apprezzamento per le parole del cardinale Angelo Bagnasco è generale: dal lavoro al fine vita, dall’informazione alla politica. Parole che «giungono come un faro a illuminare la buia notte del mondo del lavoro italiano, che patisce i colpi di una crisi economica globale, lunga e pesante, ed ha avuto come conseguenza il generarsi di un clima di forte sfiducia», secondo ad esempio il presidente del Movimento cristiano lavoratori,
Carlo Costalli, per il quale bene ha fatto Bagnasco a richiamare in modo forte l’attenzione su un «lavoro che manca o è precario oltre ogni ragionevole parametro», quindi «motivo di angoscia per una parte cospicua delle famiglie italiane». E aggiunge il ministro della Gioventù,
Giorgia Meloni: «Dobbiamo contrastare la mentalità secondo la quale il lavoro intellettuale sia un mestiere di serie A e quello manuale un mestiere di serie B», oltre che «ridare giusta dignità alla produzione artigiana e al lavoro agricolo». L’
Associazione Scienza & Vita, poi, «accoglie e condivide l’auspicio espresso dal presidente della Cei per una legge sul fine vita ispirata al principio di precauzione dei beni in gioco e al diritto alla salute, come previsto dalla Costituzione», ha detto
Lucio Romano, il copresidente. Mentre
Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, fa sapere che «il messaggio contenuto nelle parole del cardinale Bagnasco ci conforta nello specifico del nostro lavoro quotidiano a favore della famiglia, ma ancora di più ci incoraggia perché lo inserisce nella grande sfida di testimoniare che la Buona Notizia del Vangelo è la risposta più attesa per le ansie e le angosce dell’uomo contemporaneo e della società tutta». Così per il Forum «è tempo di passare dalle parole ai fatti», perché «ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese». Anche il
Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione) si associa alla preoccupazione espressa da Bagnasco, che fotografa con toni preoccupati lo stato dell’informazione in Italia: «In particolare preoccupa – sottolinea il presidente,
Domenico Delle Foglie – la suddivisione di una parte della stampa italiana in opposte tifoserie che manifestano una contiguità, se non una pericolosa fusione, con la politica». Il presidente del Rinnovamento nello Spirito,
Salvatore Martinez, spiega come «plaudiamo alla prolusione del cardinale Bagnasco che rivela l’attenzione dei nostri vescovi riservata alla questione antropologica e sociale che caratterizzano il nostro Paese. Il livello di guardia è ormai superato e il presidente della Cei lancia un appello forte e chiaro perché non si indugi oltre nell’impegno di riformare la coscienza erronea che governa cittadini e stato sociale». La politica, infine: «Siamo grati al cardinal Bagnasco per le sue lucide parole – sottolinea
Rocco Buttiglione, presidente Udc – che mostrano un’attenta lettura della realtà italiana». Secondo
Pier Luigi Castagnetti (Pd), «ancora una volta la prolusione coglie nel segno nel giudicare gli elementi più vistosi della critica alla politica di oggi». Mentre per il leader centrista
Pier Ferdinando Casini, dalle parole del porporato tutti ci dobbiamo sentire chiamati in causa e nessuno deve strumentalizzare quello che dice la chiesa».