Centinaia di migliaia di famiglie provenienti dai cinque continenti, tantissime associazioni, esperti autorevoli, celebrazioni, dibattiti, incontri di preghiera, feste, colori, suoni, sorrisi. Sarebbero già ingredienti sufficienti per fare del VI Incontro mondiale delle famiglie un evento meritevole di attenzioni e di indagini. Ma quello che prende il via oggi a Città del Messico non sarà semplicemente un appuntamento ecclesiale e neppure solo un’occasione di conoscenza e di scambio di esperienze tra popoli di diverse culture. Al centro dei cinque giorni dell’Incontro mondiale c’è infatti una scommessa sul futuro della famiglia e della società stessa. Mai come oggi, in ogni angolo del mondo, la cellula fondamentale della società avverte sulle proprie spalle il peso di una serie di mutamenti globali che rischiano di intaccare il suo dna originario. Ecco perché al centro dell’evento mondiale – il cui tema è La famiglia formatrice ai valori umani e cristiani – c’è il tema educativo. Quali valori trasmette oggi la famiglia? Come può rimanere ancorata ai suoi valori di fondo, continuando ad offrire spunti di rinnovamento e di freschezza dentro e fuori dalla porta di casa? Come può rimodulare il suo linguaggio e il suo atteggiamento di fronte ai media, alla politica, alla scuola, al lavoro? Con Antonelli e Rivera Carrera Stamani il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia e il cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico, daranno il via al congresso teologico-pastorale pensato proprio per indagare tre fronti caldi della vita familiare: I rapporti e i valori, La sessualità, La vocazione educatrice. Per tre giorni un centinaio di esperti giunti da tutto il mondo offriranno la loro lettura dei tanti problemi connessi ai principali filoni di indagine. Ad ascoltarli circa diecimila tra delegati delle varie Conferenze episcopali e rappresentanti di associazioni e movimenti familiari che già ieri hanno fatto i conti con l’entusiasmo e l’allegria dei volontari negli spazi siderali del Centro congressi chiamato Expo Bancomer Santa Fe. Un enorme parallelepipedo di vetro e di cemento capace di ospitare fino a 30mila persone, in un intreccio di saloni, scale monumentali e corridoi lunghi come una pista di atletica leggera. Un «mosaico» di esperienze Un braccio del centro congressi ospita l’Expo- familia, forse lo spazio più colorato, vivace, spumeggiante dell’Incontro mondiale. Accanto al salone dei dibattiti, l’Expo offre infatti visibilità alle innumerevoli espressioni di associazionismo familiare. Impegno sociale ed ecclesiale: ma anche scambio di esperienze, spazio ludico, animazione artistica, dibattito culturale e tanto altro ancora. Compresa l’opportunità di rilanciare in tutto il mondo, in diretta web, quanto avviene al Centro congressi. Sarà possibile ad esempio vedere l’aggiornamento in tempo reale di una delle iniziative più singolari pensate per l’appuntamento messicano, Il mosaico delle famiglie. Da mesi milioni di genitori e figli in tutto il mondo sono stati invitati ad spedire una loro istantanea con lo scopo di comporre – come in un mosaico – l’immagine di Benedetto XVI. Un progetto di straordinaria suggestione e di profondo richiamo simbolico. I sorrisi delle famiglie del mondo per dare volto, occhi, bocca al Pastore della Chiesa universale. «Caro Benedetto, ti scrivo...». Tra i saloni dell’Expo- familia si possono scoprire anche tante altre «invenzioni» dell’Incontro. Come il Bosco delle famiglie, un progetto per sollecitare la coscienza ecologica dei nuclei familiari e fare in modo che l’educazione ambientale – come chiede il Papa – diventi uno dei valori irrinunciabili della trasmissione tra generazioni. Gli organizzatori dell’Incontro, d’accordo col Pontificio Consiglio, sono partiti dalla convinzione che nulla possa più essere dato per scontato. Da qui la necessità di ribadire e spiegare anche i valori familiari di base. Uno spazio dell’Expo rilancia ad esempio l’elenco di 42 virtù importanti per la vita familiare – e non solo – già presenti sul sito ufficiale dell’Incontro. Accanto a valori irrinunciabili come verità, bontà, giustizia, onestà, responsabilità, temperanza, compaiono voci un po’ meno scontate: l’allegria, l’amor di patria, l’amabilità, la capacità di perdono. Quest’ultima forse la virtù più praticata dalle tante madri messicane nubili e sole alle quali è dedicato un concorso nell’ambito dell’Incontro mondiale. Dovranno scrivere una lettera al Papa spiegando la sofferenza e la fatica di reggere da sole le sorti di una famiglia. Anche questo momento educativo e spunto di riflessione tutt’altro che marginale.