Chiesa

Il dono. L'alta moda ridisegna l'abito della Madonna della Bruna

Vito Salinaro venerdì 29 novembre 2024

La statua della Vergine con il nuovo abito

È un omaggio dell’alta moda alla «donna più importante di Matera», e si chiama “Vestita di Sole”. Si tratta di un abito giubilare dedicato alla Madonna della Bruna, la patrona della città dei Sassi e dell’arcidiocesi di Matera-Irsina. Il manufatto artigianale, realizzato gratuitamente dallo stilista Michele Miglionico, è stato appena svelato dall’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo nella Cattedrale del capoluogo. Un evento singolare che coincide con le celebrazioni del 70esimo anniversario della proclamazione di Matera come Civitas Mariae e che si intreccia con le celebrazioni in arrivo per il Giubileo 2025.

L’iniziativa suscita curiosità e, come spiega una nota, l’abito è ispirato all’immagine della Madonna della Bruna rappresentata nel quadro in rame fatto preparare nel 1856 dai devoti per la processione detta dei “Pastori”, ed è realizzato «in duchesse di seta e doppiato in pizzo Valencienne con inserti di passamanerie artigianali ricamate a mano». Il corpetto dal taglio in stile tardo rinascimento è «in jacquard di seta lavorato su antichi telai per preservarne la tradizione». Una sorta di menzione d’orgoglio merita «la camicia realizzata interamente a mano in merletto con la procedura del “puntino ad ago”», una lavorazione unica al mondo tramandata ancora da donne di Latronico (centro lucano alle pendici del Pollino), «ultime custodi di questo antico savoir faire che fanno capo all’associazione “Il Tassello”». Una realtà che, grazie alla presidente Felicetta Gesualdi, custodisce, preserva e diffonde la tradizione del manufatto. Infine, il mantello è realizzato «in broccato di seta con inserti di rose, fiore di tradizione mariana, a sbalzo in lamina d’oro e d’argento». Per Michele Miglionico, questo progetto «rappresenta un momento di grande significato personale e professionale, poiché la realizzazione di un abito per la Patrona di Matera costituisce una testimonianza della sua dedizione alla moda sacra e della sua sensibilità artistica».

Il manufatto di Michele Miglionico - Foto Arcidiocesi Matera

Di una statua processionale di Maria Santissima della Bruna, afferma Marco Pelosi, del Museo-archivio-biblioteca dell’arcidiocesi materana, «si hanno notizie a partire dalla metà del XVII secolo. In linea con la tradizione delle “statue da vestire”, gli abiti della Bruna sono sempre stati confezionati con straordinari filati e preziosi ricami, in linea con il gusto del particolare momento storico in cui sono stati realizzati. In molti casi gli abiti provenivano dal guardaroba delle nobildonne che decidevano, per diverse ragioni, di donarli all’immagine sacra. Nel loro incedere tra la gente, vestite di abiti sontuosi, le statue diventavano (e diventano) “vere”, umane e divine allo stesso tempo».