"L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento, non di un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona". A ribadirlo, citando la sua enciclica "Caritas in Veritate", è stato oggi papa Benedetto XVI, durante la catechesi dell'udienza generale del mercoledì. Il tema scelto dal pontefice è stato S. Antonio da Padova, che "ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della spiritualità francescana"."Soltanto un'anima che prega può compiere progressi nella vita spirituale": è questo, per Benedetto XVI, "l'oggetto privilegiato della predicazione di sant'Antonio", che "conosce bene i difetti della natura umana, la tendenza a cadere nel peccato", per cui "esorta continuamente a combattere l'inclinazione all'avidità, all'orgoglio, all'impurità, e a praticare invece le virtù della povertà e della generosità, dell'umiltà e dell'obbedienza, della castità e della purezza". "Agli inizi del XIII secolo, nel contesto della rinascita delle città e del fiorire del commercio - ha fatto notare il pontefice - cresceva il numero di persone insensibili alle necessità dei poveri". Per questo Antonio "invita i fedeli a pensare alla vera ricchezza, quella del cuore, che rendendo buoni e misericordiosi, fa accumulare tesori per il Cielo".Un "insegnamento", questo, "molto importante anche oggi, quando la crisi finanziaria e i gravi squilibri economici impoveriscono non poche persone, e creano condizioni di miseria". "Il Crocifisso è lo specchio nel quale tutti, credenti e non credenti, possono trovare un significato che arricchisce la vita", ha detto inoltre il Papa, citando le parole di Sant'Antonio da Padova: "Se guarderai bene potrai renderti conto di quanto siano grandi la tua dignità e il tuo valore". E dunque "in nessun altro luogo l'uomo può meglio rendersi conto di quanto egli valga che guardandosi nello specchio della Croce".