Chiesa

La traslazione. Il giudice Livatino avrà un santuario a lui dedicato

Antonio Maria Mira martedì 29 ottobre 2024

Il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990

Il corpo di Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato il 9 maggio 2021, sarà presto traslato dalla cappella del cimitero comunale alla chiesa di Santa Chiara in Canicattì, il paese dove viveva coi genitori. L’intenzione è di fare della chiesa il Santuario del beato Livatino, martire della fede e della giustizia, un luogo simbolico della nuova evangelizzazione, con un linguaggio legato al tema della giustizia e della legalità. A darne l’annuncio è stato monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, al termine dell’Assemblea diocesana convocata proprio a Canicattì nella chiesa di Santa Chiara.

Significativa la data scelta, il 29 ottobre, memoria liturgica del beato, in ricordo del giorno in cui nel 1988, a 36 anni, ricevette il sacramento della Cresima. Lo scorso 14 ottobre l’Arcivescovo aveva richiesto al Dicastero delle Cause dei Santi l’autorizzazione alla ricognizione canonica e alla traslazione del corpo. Il 21 ottobre il prefetto del Dicastero, il cardinale Marcello Semeraro, ha autorizzato a procedere. Attenendosi alle disposizioni dell’Istruzione sull’autenticità e la conservazione delle reliquie e alle prescrizioni del Regolamento di Polizia Mortuaria del Comune di Canicattì, la traslazione sarà eseguita nel corso del prossimo Anno giubilare.

Prima di giungere alla scelta della chiesa di Santa Chiara per la custodia del corpo del martire, l’Arcivescovo, affiancato da un’apposita commissione, ha valutato la possibilità delle altre chiese di Canicattì. Rispetto a queste, Santa Chiara è dotata di un’aula liturgica capace di accogliere più di mille fedeli e dispone di strutture di servizio adeguate all’accoglienza dei pellegrini e dei devoti: servizi igienici, sale comunitarie, ampissima sala per convegni, spazi all’aperto e parcheggi nel contesto urbano. Trattandosi inoltre di una nuova chiesa, nata per le esigenze pastorali legate all’espansione della parrocchia di Santa Lucia, non ha vincoli devozionali legati alla pietà popolare e proprio per questo si pensa di farne il Santuario dedicato al giudice martire.

Inoltre, la collocazione nella chiesa di Santa Chiara favorirà un pellegrinaggio simbolico anche nei luoghi degli affetti e della vita cristiana del beato: la Chiesa Madre, dove ha ricevuto il battesimo; la chiesa parrocchiale di san Domenico, dove ha ricevuto la Cresima, ha vissuto il suo cammino di fede, dove tutte le domeniche si recava a Messa assieme ai genitori e dove è stata aperta nel 2011 e successivamente chiusa nel 2018 la causa diocesana di beatificazione; infine la casa natale, dove ha vissuto fino all’ultimo giorno con i genitori, ma anche dove viveva un boss mafioso, tra i coinvolti nel suo tragico omicidio sulla statale 640 Caltanissetta-Agrigento in corrispondenza del viadotto Gasena. Anche questo è un luogo di memoria, con la presenza del monumento fatto erigere dai genitori e, da alcuni mesi, di un parco a lui dedicato.