Il regalo del Papa diventerà «le case dell’Amore più grande»: una rete di piccoli appartamenti per ospitare famiglie in difficoltà; e, anche, interventi per favorire l’occupazione giovanile. È un regalo da un milione e 200mila euro: la somma raccolta con le offerte dei pellegrini della Sindone durante l’ultima ostensione, e che il 21 giugno, durante la visita del Papa a Torino, è stata offerta a Francesco per un’opera di carità. Il Papa stesso chiese all’arcivescovo Cesare Nosiglia che l’opera venisse realizzata in diocesi di Torino; durante l’estate è maturata la decisione presentata ieri: il denaro servirà per l’emergenza casa e per il programma di borse lavoro destinate ai giovani. Monsignor Nosiglia ha chiarito ieri i criteri della scelta, presentando l’iniziativa: si vuole venire incontro a una "emergenza" che ormai non fa più notizia, come quella degli sfratti, e che costituisce invece, in un periodo di crisi prolungata come l’attuale, uno dei disagi maggiori per le famiglie. Inoltre si è scelto un settore, quello della casa, dove le procedure e i rapporti con le istituzioni pubbliche sono già "collaudati". «In questo – ha chiarito Nosiglia – tutto il denaro potrà essere impiegato direttamente nel servizio, senza spese organizzative, consulenze e quant’altro». Analoghe procedure verranno seguite per le borse lavoro ai giovani, attività in cui la Fondazione Operti ha già maturato una grande esperienza. Sarà un "pool" di responsabili degli uffici diocesani (Lavoro, Salute, Migranti), coordinato dalla Caritas, a stabilire le assegnazioni. Gli appartamenti vengono individuati tra quelli disponibili in varie strutture diocesane e nel territorio. Si vogliono strutture confortevoli ma non "case definitive", in modo da poter garantire la rotazione. L’arcivescovo di Torino si aspetta che al progetto si aggiungano altre offerte oltre a quelle dei pellegrini dell’ostensione, proprio perché il progetto delle "case dell’Amore più grande" continuerà e andrà nuovamente alimentato. L’annuncio del "regalo del Papa" è stata anche l’occasione per presentare la Lettera pastorale dell’arcivescovo. Si intitola "La casa sulla roccia" ed è dedicata alla visita di papa Francesco a Torino (21 - 22 giugno). L’arcivescovo propone una serie di spunti di riflessione e conclusioni operative partendo dagli inviti e dalle "provocazioni" che Francesco ha lanciato alla città intera; in particolare ha ricordato l’incoraggiamento del Papa per le iniziative dell’"Agorà sociale", l’ampio tavolo di lavoro che la diocesi ha avviato per mettere a confronto istituzioni, forze sociali, agenzie educative intorno a un possibile modello di rilancio di Torino attraverso un "welfare" che costituisca uno stimolo non solo economico ma anche culturale e civile. Nosiglia ha poi voluto pubblicare, nel volumetto della Lettera, tutti i discorsi del Papa (anche gli interventi a braccio, con i giovani, a Valdocco e in piazza Vittorio) perché rimanga, possibilmente in tutte le case, il ricordo concrete delle parole del Papa in una visita "indimenticabile". Il fascicolo viene distribuito anche con questo numero del settimanale diocesano "La voce del popolo". La diocesi di Torino si prepara a un anno molto intenso per la pastorale giovanile e la partecipazione al Giubileo della misericordia (un pellegrinaggio a Roma è previsto per il 9 aprile). Già la prossima settimana si terrà l’assemblea del clero per la programmazione delle attività: sarà aperta dall’intervento del segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino.