Il testamento di Tettamanzi. «Canto il Magnificat per una vita piena di grazie»
Il cardinale Dionigi Tettamanzi
Pubblichiamo il “testamento spirituale” del cardinale Dionigi Tettamanzi, che fu letto in occasione del trigesimo della morte nella città che gli diede i natali il 14 marzo 1934, la sua amata Renate in provincia di Monza-Brianza. Il documento datato nel 2015 e scritto quasi due anni prima della scomparsa di Tettamanzi avvenuta il 5 agosto dell’anno scorso rappresenta quasi un “inedito” nell’opera bibliografica dell’arcivescovo di Milano. Nel testo che porta la firma di Tettamanzi e il motto episcopale “Gaudium et pax” (“Gioia e pace”) vi è tutto il suo rendimento di grazie, un autentico “Magnificat”, per la sua vita di «prete e di vescovo per sempre» accanto alla gente. E a conclusione il porporato chiede semplicemente di «pregare» per la sua «anima».
Bernaga, 9 agosto 2015
In questo Monastero delle Romite ambrosiane che mi accoglie per alcune giornate di preghiera e di riflessione, stendo il mio cosiddetto Testamento Spirituale.
1. Con Maria SS. canto il Magnificat come rendimento di grazie al Signore per tutti i doni ricevuti. Guardando la mia vita confesso con gioiosa convinzione che «tutto è grazia»!. Penso in particolare al dono del Battesimo, dell’Eucaristia, del Sacerdozio e della testimonianza di fede che da tantissime persone ho ricevuto!
2. Mi appello con fiducia alla tua misericordia, o Cristo Signore, per tutti i miei peccati. Chiedo perdono per le mancanze commesse al mio ministero presbiterale ed episcopale, in particolare le mancanze verso le persone che ho dimenticato, giudicato, deluso e offeso e non sostenuto nel loro cammino di fede.
3. Sento ora il bisogno di ripetere ancora una volta il mio amore alla Chiesa Madre e Maestra. A quest’amore ho cercato sempre di ispirare, con spirito missionario e nel segno della gioia pastorale, l’annuncio del Vangelo e la presentazione della dottrina della Chiesa.
4. Ancora una volta saluto nel Signore tutte le persone e le comunità che ho incontrato e cercato di servire come prete e fratello.
5. Chi vorrà in qualche modo ricordarmi, preghi per la mia anima.
Grazie e “arrivederci”.
Gaudium et pax!
Dionigi card.Tettamanzi
Arcivescovo di Milano (2002-2011)