Taranto 21. I 10 stili di vita personali e comunitari per lo sviluppo sostenibile
Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, e Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, piantano simbolicamente uno dei 25 platani che andranno a costituire larea verde del rione Salinella, a Taranto
Sono le singole scelte di consumo sostenibili, le decisioni orientate a un risparmio responsabile e le iniziative di cittadinanza attiva a favorire la diffusione di modelli capaci di coniugare sviluppo e ambiente. Da questa consapevolezza nascono le proposte di stili di vita personali e comunitari lanciate dalla Settimana sociale dei cattolici di Taranto. La sfida di legare lo sviluppo a una sostenibilità socio-ambientale, del resto, è un impegno che riguarda tutti, per cui il contributo di ogni cittadino diventa decisivo.Nello specifico vengono lanciati dieci suggerimenti che vanno dalle iniziative formative ai comportamenti in campo energetico. Il primo punto consiste nell’educare alla sostenibilità integrale la cittadinanza, attraverso programmi straordinari di aggiornamento delle conoscenze e delle sensibilità per fasce di età 35-45 anni con bassa scolarizzazione.
La seconda richiesta esplicita riguarda la spinta al consumo e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Come? Per esempio grazie alla creazione di “comunità energetiche” (gruppi di famiglie o reti di imprese che diventano prosumer di energia realizzando i propri impianti di produzione da fonti rinnovabili) che rappresentano un’opportunità nuova ed importante per realizzare contemporaneamente diversi obiettivi positivi.
La terza “raccomandazione” è sintetizzabile nello slogan “No plastic”, sostituendo la plastica monouso con prodotti creati da materiali riciclabili. Sulla stessa linea c’è anche il quarto punto: valorizzare l’agricoltura km 0 in un’ottica di lotta agli sprechi e agli scarti.
Il quinto invito è racchiuso nel titolo “Città fratelli tutti”: facendo riferimento all’enciclica di papa Francesco si chiede di operare affinché i centri urbani si prendano cura del prossimo.
Nella lista dei eco-comportamenti da adottare rientra anche l’utilizzo di mezzi di trasporto a minore impatto sulle emissioni climalteranti (6), la cura dei territori adoperandosi per la pulizia degli spazi pubblici delle città (7); il contrasto alla speculazione e alla finanza che non genera ecologia integrale, privilegiando investimenti in fondi responsabili (8).
Gli ultimi due “stili di vita” consigliati sono comunitari e rappresentano un appello a fare squadra: lavorare assieme alle tante reti ed associazioni dei territori che s’impegnano a valorizzare i beni comuni ambientali-sociali-culturali locali (9); attivarsi per azioni di advocacy e class action contro speculazione e inquinatori.