Vaticano. Due nuovi santi e quattro beati: tra loro suor Rubatto e il giovane Acutis
La religiosa con le radici in Italia e il cuore in America Latina. Il primo martire laico di origine indiana. L’adolescente appassionato di informatica, già proposto come patrono di internet. Il gesuita salvadoregno il cui assassinio fu decisivo nella scelta degli ultimi da parte dell’arcivescovo Romero. A leggere l’elenco dei prossimi santi e beati annunciati dalla Sala Stampa vaticana, si resta colpiti dalla fantasia con cui lo Spirito agisce in chi sceglie di donarsi a Dio e agli altri. Sacerdoti e consacrate, giovani e fondatori di Istituti religiosi, davvero l’azione della grazia non conosce ostacoli se la si lascia agire. La conferma arriva dopo l’udienza concessa dal Papa al cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Un incontro durante il quale il Papa ha autorizzato la promulgazione dei decreti che aprono le porte a due nuovi santi e a quattro beati. In particolare i santi sono suor Maria Francesca di Gesù (al secolo: Anna Maria Rubatto), fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano e l’indiano Lazzaro, detto Devasahayam martire laico vissuto nel 18° secolo.
Chi è suor Rubatto, fondatrice delle Terziarie Cappuccine di Loano
Suor Rubatto era nata a Carmagnola, in Piemonte il 14 febbraio 1844. Rimasta orfana venne accolta dalla sorella Maddalena a Torino, dove tra l’altro svolse i servizi di collaboratrice, dama di compagnia e consigliera per l’amministrazione della nobildonna Marianna Costa Scoffone. Passava però le estati a Loano, in provincia di Savona, dove cominciò a frequentare la chiesa del Cappuccini assistendo gli ammalati e i bambini abbandonati. Di qui la scelta della via religiosa alla guida di un piccolo gruppo di ragazze che iniziavano la vita comunitaria come terziarie cappuccine. Entrata in noviziato nel 1885 Anna Maria prese il nome di suor Maria Francesca di Gesù. Grazie a lei nacquero dunque le «Suore cappuccine di madre Rubatto» al cui servizio la fondatrice rivelò grandi doti di innovazione e coraggio spendendosi personalmente nell’attenzione agli ultimi, ai più poveri cui testimoniava il vangelo di Gesù a partire dalle opere di carità. Si racconta in particolare che si recasse tra i pescatori per istruirli nella vita cristiana sino a far loro ricevere i Sacramenti. Ben presto l’Istituto religioso fondato da suor Rubatto si allargò all’America latina. Ella stessa di recò come missionaria tra gli indios in Uruguay morendo a Montevideo il 6 agosto 1904. Era stata proclamata beata il 10 ottobre 1993.
Chi è Lazzaro, l'indiano "aiuto di Dio"
È invece indiano, laico e padre di famiglia, l’altro prossimo santo. Si tratta di Lazzaro detto Devasahayam cioè aiuto di Dio, Pillai. Nato a Nattalam, in India, il 23 aprile 1712, di religione indù era un funzionario ufficiale di servizio presso il palazzo reale. Convertitosi al cristianesimo durante la persecuzione contro i seguaci di Gesù nello stato indiano di Travancore, iniziò un’intensa opera di evangelizzazione, scelta che ne decretò la condanna e l’arresto per alto tradimento. Per tre anni fu torturato fino ad essere ucciso, fucilato il 14 gennaio 1752. Era stato beatificato il 2 dicembre 2012 a Nagercoil presso Kottar.
Chi sono i quattro nuovi beati
Nessun dubbio comunque che altrettanto noti, se non di più, siano anche i nuovi futuri beati. In particolare padre Rutilio Grande era un sacerdote gesuita più volte richiamato nella sua predicazione da papa Francesco. Nato nel 1928 in San Salvador, il sacerdote si spese per portare la testimonianza del Vangelo tra i diseredati creando équipe di sacerdote e laici che insegnavano a leggere la Bibbia secondo il metodo del guardare, giudicare e agire. Inimicatosi il potere politico per i suoi richiami alla giustizia sociale, fu ucciso in un agguato insieme a due collaboratori laici che viaggiavano con lui, e riconosciuti martiri a loro volta, il 12 marzo 1977. Altri due beati sono dunque i collaboratori di Rutilio uccisi insieme a lui.
Ma molto noto in tutto il mondo, specie tra i giovani, è Carlo Acutis, l’adolescente appassionato di informatica morto a Monza, appena 15enne, il 12 ottobre 2006. Un ragazzo come tanti, diventato presto un modello di vita praticabile per tutti i giovani. Particolarmente popolari e raccolti anche nelle sue biografie alcune frasi-slogan tra cui: “Non io ma Dio”. “Tutti nasciamo originali, molti moriamo fotocopie”. “L'Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”.
La notizia della sua beatificazione oggi unisce in un unico grande "grazie" le diocesi di MIlano e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Proprio nella città del poverello infatti, presso il Santuario della Spogliazione sono conservati i resti mortali di Carlo. Decisiva per la salita agli onori degli altari, la guarigione avvenuta per sua intercessione in Brasile di un bambino. Acutis, appassionato di informatica al punto da essere proposto come patrono di internet, morì a seguito di una leucemia fulminante.
Chi sono i 4 servi di Dio che divengono venerabili
Incontrando il cardinale Becciu il Papa ha anche autorizzato i decreti che riconoscono l’eroicità delle virtù di quattro servi di Dio che divengono dunque venerabili. Sono:
Emilio Venturini, sacerdote diocesano, fondatore della Congregazione delle Suore Serve dell’Addolorata; nato a Chioggia il 9 gennaio 1842 e ivi morto il 1° dicembre 1905;
Pirro Scavizzi, sacerdote diocesano; nato a Gubbio il 31 marzo 1884 e morto a Roma il 9 settembre 1964;
Emilio Recchia, sacerdote professo della Congregazione delle Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo; nato a Verona il 19 febbraio 1888 e ivi morto il 27 giugno 1969;
Mario Hiriart Pulido, Laico; nato a Santiago del Cile il 23 luglio 1931 e morto a Milwaukee (Stati Uniti d’America) il 15 luglio 1964.