Ha spento 107 candeline e segnato un record. Suor Candida, al secolo Alma Bellotti, camilliana, è la suora più anziana del mondo.
Voleva fare la missionaria in Africa ma quando bussò alla porta dei Comboniani c'erano 42 persone prima di lei che attendevano di entrare nella
congregazione. Ci voleva almeno un anno per farsi suora, ma Alma non si arrese e decise di «abbracciare la croce rossa», quella dei Camilliani. Per suor Candida, così si chiama da quando veste l'abito di religiosa, sono passati
oltre ottant'anni da quel giorno, «il più bello della mia
vita», e oggi, spegnendo 107 candeline, è la suora più longeva
del mondo.
Nella sua lunga vita ha visto nove pontefici e stamattina a
Santa Marta ha abbracciato Papa Francesco. Ma la suora,
lucidissima, a tratti ironica, e sostanzialmente in buona
salute, non bara: «Non diciamo che ho conosciuto Papa
Francesco. L'ho visto. C'era una folla, non c'è stato tempo per
parlare, non era proprio possibile». Ma il saluto affettuoso
c'è stato: il Papa le ha chiesto quanti anni avesse e le ha
fatto i complimenti per la sua buona salute.
E a chi gli chiede
quale pontefice le sia piaciuto di più in questi 107 anni di
vita, la suora replica: «Il Papa è il Papa, non si discute, è
il vicario di Cristo e bisogna seguirlo senza tentennamenti».
La suora taglia la torta, nella festa organizzata per lei
nella Casa generalizia dei Camilliani, nel centro di Roma, e
racconta con serenità la sua vita. Ma c'è un segreto per
arrivare a 107 anni così in forma? Lei punta l'indice verso il
cielo dicendo: «Fa tutto Lui, io mi limito a ringraziarlo».
Però «vivere con gioia e rendere felici coloro che ci sono
accanto» sicuramente aiuta.
Sveglia all'alba tutti i giorni, si prepara, riordina la sua
camera e alle 5 è già in chiesa, con le consorelle
per la preghiera. «Non faccio altro», dice con il sorriso
alludendo alla sua età che non le permette più di fare il lavoro
di assistenza, carisma delle Ministre degli infermi di san
Camillo, santo di qui quest'anno si celebra il quarto centenario
dalla morte.
È nata a Verona in una famiglia numerosa e semplice. Padre
ciabattino, madre casalinga. «Ci hanno educati tutti e otto
figli nella gioia e nella santità. Eravamo contenti di quel poco
che c'era, giorno per giorno». Poi la vocazione e il distacco
dalla famiglia: «Il momento più doloroso e allo stesso tempo
più bello». Dopo aver girato mezza Italia ora vive a
Lucca e ai giovani consiglia di essere «attenti e docili» alla
volontà di Dio, «l'unica cosa che ci dà gioia piena».