Vite donate. Suor Alfredina, morta a 99 anni dopo aver sconfitto il Covid
Suor Alfredina Zambelli
"Una testimone gioiosa della fede in Dio”: così la comunità delle suore Adoratrici di Rivolta D’Adda ricorda suor Alfredina Zambelli, 99 anni (sarebbero stati 100 l’11 di giugno) scomparsa sabato 9 maggio nonostante avesse superato il Covid. Il risultato dell’ultimo tampone, quello negativo, è arrivato il giorno dopo la sua morte. Il virus, entrato prepotente nelle comunità delle Adoratrici che hanno perso 17 consorelle, era stato sconfitto da suor Alfredina, come da suor Ambrogina Locatelli che ha festeggiato 101 anni e anche la vittoria sul coronavirus.
Il fisico di suor Alfredina invece era stato molto provato dall’insufficienza respiratoria. Quella contro il Covid non era la sua prima battaglia vinta, “aveva affrontato e superato altre situazioni di salute”, spiegano le consorelle della casa di riposo Santa Maria presso la quale si trovava da circa 7 anni. Ma ciò che sempre l’aveva caratterizzata era “quella grande gioia e felicità per una vocazione segnata dalla volontà di servizio alle persone fragili, ai poveri, ai malati e alle famiglie”. I voti li aveva presi nel 1942, ma da Pandino, il suo paese natale in provincia di Cremona, si era poi spostata in altri centri della diocesi (il suo ultimo incarico era a Castelleone) rimanendo per tutti un punto di riferimento. “Aveva una grande capacità relazionale e attenzione per tutti, anche per chi l’ha curata fino all’ultimo giorno”. Perché suor Alfredina era un “continuo invito a essere positivi, a innalzare i cuori, a pregare per i giovani, per i sacerdoti e per le vocazioni”. Spirito attivo, fino alla fine aveva sempre presente tutti - riferiscono le consorelle – tanto da prendere spesso la penna in mano per scrivere un biglietto di auguri per ogni suora il giorno del compleanno o nell’anniversario del battesimo.