Chiesa

Coronavirus. Sui tetti di Roma (e dalle finestre) la supplica alla Madonna di Pompei

Giacomo Gambassi lunedì 30 marzo 2020

La supplica quotidiana alla Madonna di Pompei dal tetto della parrocchia di Santa Giulia Billiart a Roma

Ogni giorno, a mezzogiorno, le campane suonano a festa e un canto mariano si alza dalla parrocchia di Santa Giulia Billiart a Roma. Sul tetto della chiesa, circondata dai condomini che la sovrastano, compaiano i tre sacerdoti che guidano la comunità nella zona di Tor Pignattara: seimila abitanti in tutto anche se per un terzo sono musulmani. È il segnale. O meglio, la “voce di Maria” che chiama l’agglomerato alla preghiera. Le finestre si aprono, i terrazzini si riempiono. Per unirsi alla supplica alla Madonna di Pompei affacciati dalle proprie case. Sulla vetta del complesso parrocchiale don Manrico, don Eugenio e don Luca, con la stola viola, recitano l’orazione davanti a un microfono che con gli altoparlanti fa giungere l’invocazione fin dentro gli appartamenti. Poi una breve riflessione. E alla fine il congedo. Accompagnato dai saluti che rimbalzano da una finestra all’altra. E qualcuno chiede al vicino: «Che cosa hai cucinato a pranzo?».

La gente che dalle finestre partecipa alla supplica quotidiana alla Madonna di Pompei - Siciliani

«Nei momenti di difficoltà Roma si è sempre rivolta alla Madonna e ha invocato la sua protezione – racconta il parroco, don Manrico –. E oggi attraversiamo un frangente in cui la sofferenza, lo smarrimento, la solitudine scandiscono la vita di tante famiglie». Il gesto nasce come risposta “spirituale” ai flash-mob che alle sei del pomeriggio animano i balconi italiani. «Perché, accanto a momenti di distensione da condividere insieme, non proporre anche un appuntamento religioso collettivo?», si sono chiesti i tre preti. Ecco la preghiera mariana di mezzogiorno, l’ora per eccellenza della Vergine, che diventa ponte fra le case e che dura fra i dieci e i quindici minuti.

La supplica quotidiana alla Madonna di Pompei dal tetto della parrocchia di Santa Giulia Billiart a Roma - Siciliani

«Con la nostra piccola iniziativa – prosegue il parroco – vogliamo restare accanto alla comunità e non farla sentire sola. Al tempo stesso, consentiamo alla nostra gente di esprimere la propria fede in modo semplice ma intenso. Del resto il Signore conosce perfettamente le preoccupazioni e le speranze che portiamo nel cuore». La parrocchia, seppur nei limiti imposti dalle disposizioni anticontagio, resta un riferimento. «Il nostro è un quartiere popolare – afferma don Manrico –. Siamo quasi un paese all’interno della metropoli. Quando è circolata la voce che le chiese di Roma venivano chiuse, in molti ci hanno raccontato di essersi sentiti smarriti». Una pausa. «Qui la chiesa resta sempre aperta. E noi sacerdoti siamo dentro o sul sagrato. Anche se magari sono pochi quelli che entrano, la comunità la percepisce come un faro in mezzo alle tenebre».

La gente che dalle finestre partecipa alla supplica quotidiana alla Madonna di Pompei - Siciliani

E per essere a fianco di tutti i tre preti propongono non solo le Messe via web ma, ad esempio, anche il catechismo sul cellulare, ossia con le videochiamate. «Cambierà qualcosa dopo quest’esperienza? Difficile prevederlo adesso – conclude il parroco – . Speriamo che quanto affrontiamo oggi porti frutto. E che il Signore ci faccia la grazia di liberarci dalla pandemia».

La supplica quotidiana alla Madonna di Pompei dal tetto della parrocchia di Santa Giulia Billiart a Roma - Siciliani