Il cardinale Ruini. «Su Medjugorje una proposta articolata»
«Io non so quale sarà il giudizio conclusivo. Noi abbiamo fatto solo un proposta articolata, dopodiché sarà la Congregazione per la Dottrina della fede a prendere le decisioni che poi saranno presentate al Papa: l’ultima parola, com’è naturale, sarà quella del Santo Padre». Sono poche e misuratissime parole quelle che il cardinale Camillo Ruini, presidente della Commissione di cardinali e teologi incaricata da Benedetto XVI di studiare il "dossier Medjugorje", consegna a chi (in questo caso il Corriere della Sera) gli chiede qualche informazione rispetto a quanto detto da Papa Francesco sul volo di ritorno da Sarajevo, sabato, rispondendo a una domanda specifica dei giornalisti al seguito. La Commissione, aveva detto il Papa, ha «preparato uno studio e il cardinale Ruini me lo ha consegnato, dopo alcuni anni di lavoro. Hanno fatto un bel lavoro. Il cardinale Gerhard Müller (prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ndr) mi ha detto che avrebbe fatto una "feria quarta" (riunione del dicastero, che si svolge il mercoledì, ndr)». Francesco ha poi aggiunto che «stiamo per prendere delle decisioni e poi saranno comunicate. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi». Il giorno successivo il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi ha precisato che «in effetti non vi è stata ancora una "feria quarta" dedicata a questo tema». La Commissione, la cui prima riunione si era svolta nel dicembre 2010, era composta anche dai cardinali Jozef Tomko, Vinko Puljic (l’arcivescovo di Sarajevo che ha accolto il Papa sabato, direttamente coinvolto da ciò che riguarda Medjugorje essendo presidente della Conferenza episcopale di Bosnia ed Erzegovina), Josip Bozanic, Julián Herranz, e Angelo Amato. Tra gli altri membri, va ricordato il teologo ed editorialista di Avvenire monsignor Pierangelo Sequeri, preside della Facolta teologica dell’Italia settentrionale. Come annunciò la Sala stampa vaticana, i lavori della Commissione si sono svolti «in rigoroso riserbo» con le conclusioni – come confermano le parole del cardinale Ruini – «sottoposte alle istanze della Congregazione per la Dottrina della fede».