Il racconto. Storia di Erminia: 112 anni dalla Spagnola a Covid-19
La signora Erminia con la torta per i suoi 112 anni
«Avevo circa 12 anni e la famiglia vicina di casa si ammalò di Spagnola (l’influenza che dal 1918 al 1920 causò in Europa oltre 80 milioni di morti, ndr). La madre morì, lasciando il marito con alcuni bambini. Nessuno aveva il coraggio di portare loro qualcosa da mangiare. A me è sembrato naturale fare qualcosa e così per circa un mese ho portato loro da mangiare e andavo a prendere il latte per i bambini facendo diversi chilometri di strada». Un gesto d’altruismo che costò in qualche modo a Erminia Bianchini Defilippi: infatti perse diverse lezioni a scuola tanto che arrivò alla drastica decisione di abbandonare la scuola, ma non gli studi visto che da sola ha imparato a leggere, scrivere e far di conto. Era il 1920 e mai la signora Erminia – come è conosciuta a Ricca di Diano d’Alba, in provincia di Cuneo – avrebbe immaginato di rivivere una pandemia come quella di queste settimane.
"Avevo 12 anni e aiutarli mi sembrò normale"
Un racconto che la signora Erminia ha fatto tante volte e che ora è affidato alla voce della figlia minore Ninfa. E sicuramente sarebbe stato un racconto riproposto ieri a figli, nipoti e pronipoti, in occasione del suo compleanno numero 112, essendo nata a Bra il 23 aprile 1908. «Vista la situazione – spiega la figlia Ninfa Fazio – abbiamo festeggiato in casa e neppure con tutti i parenti che sono rimasti nelle proprie abitazioni. Ma mia figlia non ha fatto mancare alla nonna la torta alla nocciola che le piace molto». Per i suoi 112 anni, che la rendono non solo una degli ultimi testimoni della pandemia di un secolo fa, ma anche tra i più anziani d’Italia, sono comunque giunti tanti auguri di buon compleanno.
Per lei il ricordo nella Messa alla Madonna della Moretta
«Abbiamo voluto ricordarla in modo speciale anche nella Messa che celebriamo nel Santuario della Madonna della Moretta di Alba – racconta padre Lino Mela, degli Oblati di san Giuseppe, responsabile dell’Unità pastorale della Moretta di cui fa parte anche la parrocchia di San Rocco Cherasca dove vive Erminia –. Fino a qualche tempo fa le portavo anche l’Eucaristia, che riceveva sempre con grande fede e gioia. Mi spiace che le condizioni attuali non rendano possibile farlo anche adesso». La signora Erminia resta comunque una donna attiva. «Per molte cose è rimasta autosufficiente – spiega la figlia Ninfa –, anche se a quest’età si torna un po’ bambini. E così non le dispiace essere aiutata a mangiare. Però il carattere forte è rimasto. Quando vuole qualcosa sente e vede, nonostante negli ultimi tempi sia diventata sorda e veda poco».
I 73 anni di matrimonio con Luigi
Un carattere forte dimostrato sin dalla giovinezza con l’episodio della famiglia colpita dalla Spagnola. E rafforzatasi con la crescita, il matrimonio con l’agricoltore Luigi Fazio e la nascita di quattro figli (Remigio, Ilario, Anna Maria e Ninfa), la vita nei campi («mezz’ora prima che nascesse il mio primo fratello era nei campi a raccogliere il grano tagliato sotto la pioggia» ricorda Ninfa), e il passaggio della seconda guerra mondiale («con mio padre diede cibo e un tetto a un giovane che fuggiva dai nazisti»). Erminia sposò il suo Luigi nel 1931 e sono rimasti insieme fino al 2004, quando il maritò è morto a 95 anni. Quasi 73 anni di vita insieme, un altro record per lei. «Quando si doveva sposare – ci racconta la figlia minore – suo padre la portò ai famosi Magazzini Miroglio ad Alba e le disse che come regalo avrebbe potuto comprare tutto ciò che avesse voluto. Scelse una pelliccia sintetica. Eravamo nel 1931. Sappia che quella pelliccia sintetica è ancora custodita nel suo armadio e non ha perso il suo smalto neppure dopo 89 anni». Proprio come la signora Erminia a 112 anni.