La nomina. Il fiorentino Stefano Manetti è il nuovo vescovo di Fiesole
Il vescovo Stefano Manetti che è stato nominato vescovo di Fiesole
Poco più di cento chilometri separano Montepulciano da Fiesole. E una manciata di chilometri unisce Fiesole a Firenze. È intorno a questi tre poli che ruota il passato, il presente e il futuro di Stefano Manetti. Nel capoluogo toscano è nato 63 anni fa, è diventato prete ed è stato – fra l’altro – rettore del Seminario arcivescovile. La diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza lo ha accolto da vescovo nel 2014. E ora la Chiesa di Fiesole lo attende come sua nuova guida. Infatti Stefano Manetti è il nuovo vescovo di Fiesole. La nomina voluta da papa Francesco è stata annunciata oggi, 21 aprile, in Toscana a mezzogiorno in contemporanea con la Sala Stampa vaticana. Nella Cattedrale di Montepulciano è stato lo stesso presule a rendere noto il suo trasferimento. Nella Cattedrale della cittadina sopra Firenze è toccato al vescovo Mario Meini comunicare il nome del successore. Meini, che ha compiuto 75 anni a novembre, lascia per raggiunti limiti di età ma resta amministratore apostolico fino all’ingresso del nuovo pastore.
A Fiesole il vescovo Mario Meini annuncia la nomina del suo successore - Toscana Oggi
Quella di Fiesole è per Manetti una diocesi familiare. Prima di tutto perché è cresciuto all’ombra del colle fiesolano. Nel primo messaggio che le ha inviato la definisce «una Chiesa che ho sentito vicina fin dalla mia giovinezza, avendo ricevuto da essa maestri e padri che mi hanno accompagnato nella mia formazione cristiana e aiutato a conoscere e servire il Signore». Da fiorentino ha avuto un rapporto costante con la diocesi “sorella”. «Molte sono state anche le occasioni in cui ho potuto conoscere il laicato, nella condivisione dei doni di Dio. Della Chiesa fiesolana è rimasta in me impressa l’esemplarità nella perseveranza della fede in mezzo ai mutamenti culturali che hanno attraversato la nostra epoca – sottolinea nel messaggio –. Ora il Signore ci chiama a camminare insieme verso di Lui e verso la gente per assolvere nel miglior modo possibile il mandato che ci ha consegnato: annunciare e far conoscere il Redentore di cui l’umanità ha estremamente bisogno, come la catastrofe umanitaria che si sta consumando all’Est ci sta tristemente dimostrando».
A Montepulciano il vescovo Stefano Manetti annuncia il suo trasferimento a Fiesole - Toscana Oggi
La nomina arriva il giorno successivo al suo compleanno visto che Manetti è nato il 20 aprile 1959. Entrato nel Seminario di Firenze nel 1978 dopo la maturità al liceo scientifico di Scandicci, è stato ordinato sacerdote il 19 aprile 1984. Vicario parrocchiale a Santa Maria a Coverciano, è stato anche assistente ecclesiastico del settore giovani dell’Azione cattolica e poi del settore adulti. Negli anni da parroco a San Tommaso di Certaldo è stato insegnante di religione. Nel 2002 la nomina a direttore spirituale del Seminario maggiore e nel 2005 a rettore del Seminario di Firenze e responsabile del Centro diocesano vocazioni. Il 31 gennaio 2014 è stato scelto come vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e ha ricevuto la consacrazione episcopale il 25 marzo. È delegato per i Seminari d’Italia, membro della Commissione episcopale Cei per il clero e la vita consacrata e della Commissione mista vescovi-istituti di vita consacrata e società di vita apostolica.
«Arriva un vescovo buono e amico – ha detto Meini – che ha cominciato il suo ministero a Coverciano, in diocesi di Firenze ma molto vicino a Fiesole. Lo accogliamo con gioia. Chiedo per lui e per noi tutti la preghiera, l’unità tra i sacerdoti e con il nuovo vescovo, la speranza e la fiducia». Un pensiero per i due presuli è giunto dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente dei vescovi toscani: a Manetti «vanno i miei auguri per un fecondo ministero pastorale nella diocesi fiesolana, in cui potrà mettere in opera le molteplici virtù umane, spirituali e pastorali di cui ha dato testimonianza a Firenze»; a Meini un saluto «affettuoso e grato» per aver guidato la Chiesa fiesolana «con tanta dedizione e saggezza» ricevendo anche «l’apprezzamento dei vescovi italiani che lo hanno voluto nell’ultimo quinquennio vice-presidente della Cei».