2013: in crescita le offerte per il sostentamento dei sacerdoti . Sovvenire, la crisi non ferma la solidarietà
Per la prima volta da circa un decennio nel 2013 le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti diocesani sono tornate a crescere. Il bilancio definitivo dell’anno passato mostra la ripresa a partire dall’aumento del 3,7% di donatori. «Tuttavia a motivo del comprensibile ridimensionamento del-l’offerta media, passata da 104 a 95 euro in tempi di recessione, la raccolta resta in terreno negativo rispetto al 2012 – spiega Bianca Casieri, addetta a questa raccolta fondi presso il Servizio promozione Cei –, il fatto che nonostante la recessione i donatori siano cresciuti sta ad indicare la stima verso l’opera dei sacerdoti oggi in Italia, primo riferimento per chi sperimenta emergenze materiali o cerca sostegno spirituale». Sono stati raccolti 11,2 milioni di euro attraverso 117.272 donazioni. La perdita di quasi un milione di euro l’anno che ormai da tempo caratterizzava l’andamento delle Offerte, è stata stavolta più che dimezzata. Al pari del più noto 8xmille, questa forma di sostegno economico alla Chiesa, espressamente destinata alla remunerazione dei sacerdoti, è di origine concordataria. Ma rispetto alla firma, che non costa nulla, comporta un esborso economico, espressione di vicinanza alla missione della Chiesa. I donatori nel 2013 hanno donato per il 75% via conto corrente postale, il 14,8% con bonifico bancario, il 7,3% con versamenti diretti agli Istituti diocesani sostentamento clero e l’1,4% con carta di credito. La rivista Sovvenire veicola oltre l’80% delle donazioni, con un aumento nell’ultimo anno del 6,5%.
La crisi non ferma la solidarietà. Ci sono l’aumento dei donatori per il sostentamento dei sacerdoti nel 2013, in controtendenza con ogni previsione in periodo di severa recessione, e il consolidamento della partecipazione all’8xmille, al centro dei lavori del Convegno nazionale degli incaricati diocesani per il sovvenire, che si conclude oggi a Bari. Una tre giorni nel segno dei risultati raggiunti (80% di firme espresse a favore della Chiesa cattolica e crescita del +3,7% della partecipazione alle offerte deducibili), oltre che della riflessione su trasparenza e sobrietà di vita come condizioni essenziali di credibilità ai fini della raccolta, in una Chiesa dove i poveri sono destinatari preferenziali dell’annuncio. In apertura dei lavori Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, ha ripercorso la visione di una Chiesa povera e solidale dagli Atti degli Apostoli al Concilio Vaticano II, fino al forte impulso impresso da papa Francesco. «Alla solidarietà si educa, introducendo a prassi solidali, realizzando vissuti di fraternità, mostrando la gioia della comunione – ha evidenziato monsignor Negro, che al tema ha dedicato anche un breve saggio «Educare alla solidarietà», appena pubblicato nella collana «I Quaderni del sovvenire» edita dalla Cei –. Tanto più saremo capaci di fare come il Buon Samaritano, icona della nostra identità cristiana, quanto più ci saremo sentiti amati e avremo accolto, con amorosa gratitudine, l’amore ricevuto». «Poiché siamo stati consolati, possiamo consolare – è stata la riflessione di Marcello Semeraro, vescovo di Albano, intervenuto nella seconda giornata di lavori, evidenziando il richiamo dell’ Evangelii gaudium –. Se andiamo verso i poveri, che sono 'carne di Cristo' comprendiamo che cosa significa seguire il Signore, che si è fatto povero e sofferente». «L’aumento della partecipazione a 8xmille e Offerte è il risultato dell’impegno messo da tutti noi nella formazione ai valori del sovvenire, la partecipazione corresponsabile alla missione della Chiesa – ha evidenziato Matteo Calabresi, responsabile del Servizio di promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa –. Il nostro impegno proseguirà con le campagne nazionali e la formazione sul territorio, per cui sono grato ai nostri incaricati diocesani e parrocchiali, ma possiamo affrontare il futuro con moderato ottimismo». Nell’anno appena trascorso grazie all’8xmille è stato possibile destinare 420,6 milioni di euro al culto e alla pastorale, 382 milioni al sostentamento del clero, 240 a progetti caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. «L’8xmille è anche un indice di stima verso la Chiesa cattolica, che va ben oltre l’ambito di chi frequenta –spiega Paolo Cortellessa del Centro studi del Servizio promozione Cei –. Il 30% degli oltre 15 milioni di contribuenti che a essa destinano l’8xmille del gettito Irpef, infatti, non è praticante e si tratta di una percentuale in crescita».
«La crisi ha contribuito ad accentuare tra i cittadini il giudizio severo sulle grandi istituzioni ma ha anche innescato maggior consapevolezza sul valore della condivisione, su un’economia dell’essere dopo le derive della speculazione finanziaria», ha evidenziato durante la tavola rotonda Remo Lucchi, presidente di Gfk Eurisko. Anche così è cresciuta, pure oltre l’ambito dei fedeli, la consapevolezza – per dirla con papa Francesco – che 'la condivisione non è carità, ma giustizia'».