8XMILLE E NON SOLO. L'Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica
Il sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica è entrato in vigore alla fine degli anni '80 e ha avuto subito una buona accoglienza da parte dell'opinione pubblica. Il successo dell'8xmille, tuttavia, ha di fatto oscurato tutte le altre novità introdotte in applicazione dell'Accordo di revisione del Concordato in materia di partecipazione dei fedeli alle esigenze economiche della comunità ecclesiale. E perciò non è inutile riandare alle fonti del sistema per comprenderne non solo i meccanismi, ma soprattutto i valori di fondo.
Non pochi sono ancora i dubbi diffusi sia tra i fedeli, sia tra i cittadini. E lo dimostrano domande come quelle sul cosiddetto stipendio dei preti ("Chi lo paga, lo Stato o il Vaticano?"), oppure sulle offerte per i sacerdoti ("A cosa servono, visto che esistono già le offerte in parrocchia e l'8xmille?"), senza contare che lo stesso 8xmille talvolta viene erroneamente scambiato per una tassa in più e che certi organi di stampa fanno di tutto per confondere le idee con inchieste e articoli infarciti di gravi inesattezze.
Questo deficit di conoscenza finisce con l'influire non poco sulla stessa accettazione del sistema. E infatti chi ha paura che l'8xmille sia una tassa in più non sceglie a chi destinarlo. E chi ritiene che ai preti ci pensi il Vaticano non si preoccupa di dare il proprio contributo attraverso le offerte deducibili. Tanto è vero che ogni anno, accanto ai milioni di contribuenti che firmano regolarmente a favore della Chiesa cattolica, c'è ancora una larga fascia che si astiene da ogni scelta. Senza contare poi che solo una minoranza dei praticanti versa le offerte Insieme ai sacerdoti intestate all'Istituto Centrale Sostentamento Clero.
Perciò nel volumetto Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica, in distribuzione domenica 27 con Avvenire, viene proposta una visita guidata al sistema e alle motivazioni che lo sostengono, cercando di mettere in luce come esso può contribuire alla crescita della comunità ecclesiale. Perché, in fondo, questa è la ragione principale per cui è stato pensato e attuato.