Sembra un paradosso ma nei momenti più difficili è importante, a volte persino terapeutico saper dire grazie. Tutti, se ci pensiamo bene, abbiamo almeno un motivo per farlo. Può essere la salute, un buon risultato sul lavoro, un figlio che ha superato un esame impegnativo, un’amicizia che credevamo perduta e invece resiste. Inoltre, cercare un po’ di bello attorno a noi aiuta a relativizzare le difficoltà, a non prendersi troppo sul serio, ed è anche un’efficacissima scuola di preghiera. I maestri dello spirito sono concordi in questo: ringraziarlo dei suoi doni è un modo per avvicinarsi a Dio. Non a caso la preghiera del giornalista e scrittore francese Jean-Pierre Dubois-Dumée (1918-2001) si intitola “Insegnami, Signore a dire grazie”

Grazie per il pane, il vento, la terra e l\'acqua.
Grazie per la musica e per il silenzio.
Grazie per il miracolo di ogni nuovo giorno.
Grazie per i gesti e le parole di tenerezza.
Grazie per le risate e per i sorrisi.
Grazie per tutto ciò che mi aiuta a vivere, nonostante le sofferenze e lo sconforto.
Grazie a tutti quelli che amo e che mi amano.
E che questi mille ringraziamenti si trasformino in un\'immensa azione di grazie quando mi rivolgo a Te, fonte di ogni grazia e roccia della mia vita.
Grazie per il Tuo amore senza confini.
Grazie per il pane dell\'Eucarestia.
Grazie per la pace che viene da Te.
Grazie per la libertà che Tu ci dai.
Con i miei fratelli io proclamo la Tua lode per la nostra vita che è nelle Tue mani e per le nostre anime che Ti sono affidate.
Per i favori di cui Tu ci inondi e che non sempre sappiamo riconoscere.
Dio buono e misericordioso, che il Tuo nome sia benedetto, sempre.