La storia di Wojtek, ex alcolista. «Sono un pellegrino, ospiterò i pellegrini della Gmg»
«Per la Giornata mondiale della gioventù a Cracovia, aprirò la mia casa a diverse decine di giovani di tante famiglie che mi hanno accolto durante i miei pellegrinaggi in giro per l’Europa. Inoltre, i pellegrinaggi a piedi del 2016 li sto dedicando alla buona riuscita della Gmg e per questa intenzione prego sempre il Signore e la Madonna, in comunione con papa Francesco». A raccontare è Wojtek Kurzeja, 58 anni, alle spalle tanti lavori per vivere e residente nella città polacca di Jaworzno (100mila abitanti a 30 chilometri da Cracovia), incontrato durante il pellegrinaggio a piedi sul Cammino di Assisi di 300 chillometri, partito dalla Romagna alla testa di un gruppo di sette donne della sua parrocchia polacca ai primi di maggio. In questi giorni, poi, partirà da Cracovia per Medjugorie, percorrendo a piedi 1.100 chilometri, «come preghiera per la buona riuscita della Gmg». Nella sua parrocchia a Jaworzno, Wojtek sta svolgendo una «missione»: convincere centinaia di altre famiglie e persone ad aprire la casa ai giovani della Gmg. In questa missione è affiancato dalle pellegrine a piedi Angelica e Jasabella, che 15 anni fa avevano partecipato alla Gmg di Roma e che a luglio ricambieranno «l’accoglienza ricevuta dalle famiglie italiane». Wojtek, che aveva tentato di affogare i problemi della vita nell’alcol, cambiò vita nel 2011, in occasione della beatificazione di Giovanni Polo II, sognando il Papa polacco che lo invitava a Roma. Racconta: «Non avendo i soldi del viaggio, m’incamminai a piedi percorrendo 1600 chilometri». Da allora dedica la sua vita ai pellegrinaggi a piedi, fra cui quello da Cracovia a Santiago (2.500 chilometri), o accompagnando altri pellegrini. Conclude: «Ai giovani della Gmg racconterò quanto sia bella la "preghiera" del pellegrinaggio a piedi».