Sinodo dei vescovi. Papa Francesco nomina Segretario generale monsignor Mario Grech
Il vescovo Mario Grech
Cambio della guardia alla guida della Segreteria del Sinodo dei vescovi. Papa Francesco ha nominato il maltese Mario Grech, 63 anni, vescovo emerito di Gozo, che subentra all’italiano Lorenzo Baldisseri che il prossimo 29 settembre compirà 80 anni, l’età in cui i porporati perdono il diritto di voto in Conclave e, di norma, decadono dagli uffici ricoperti.
La nomina papale è di ieri ed è stata pubblicata oggi. Baldisseri era stato ricevuto in udienza da Francesco venerdì scorso.
L’avvicendamento non è una sorpresa perché il 2 ottobre 2019, alla vigilia dell’assise sull’Amazzonia, il Pontefice aveva nominato Grech pro-Segretario generale, il che implicava un diritto di successione automatico al termine del mandato di Baldisseri. “Il Pro-Segretario Generale, nell’assumere l’incarico – aveva spiegato all’epoca Baldisseri - camminerà a fianco del Segretario Generale per prendere conoscenza diretta dell’istituzione e dei suoi componenti, e acquisire consapevolezza dei processi e delle istanze di competenza”.
L’Osservatore Romano aveva poi sottolineato come la nomina di Grech a pro-Segretario avesse “un effettivo significato sinodale”, in quanto il vescovo maltese veniva “chiamato a ‘camminare fianco a fianco’ con il cardinale Baldisseri”. Una “modalità” con cui Francesco confermava e rafforzava “la metodologia sinodale – anzitutto e in modo esemplare all'interno della stessa istituzione – in maniera che la Segreteria generale possa svolgere serenamente il proprio servizio nel segno della continuità e della novità, come si conviene al sano sviluppo della tradizione ecclesiale”.
Ordinato sacerdote nel 1984, Grech è stato nominato vescovo di Gozo nel novembre 2005 da Benedetto XVI. Come ricorda VaticanNews “anche a motivo della posizione geografica della sua antica diocesi, il neosegretario del Sinodo dei Vescovi era intervenuto in diverse occasioni sul dramma dei migranti”.
Lo scorso gennaio Grech aveva dichiarato: “Abbiamo celebrato il settantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, ma io mi chiedo: dove sono questi diritti? Come mai la società è così insensibile a difendere i diritti fondamentali della persona? Capisco che la questione dei migranti è una questione complessa, va seguita e indirizzata con molta calma, con molta prudenza, ma anche con molta responsabilità. Non possiamo mettere al bando la vita umana”.
Il cardinale Baldisseri, originario di Barga (provincia di Lucca e diocesi di Pisa), è stato nunzio apostolico ad Haiti, in Paraguay, in India e, infine in Brasile. Nel 2012 Benedetto XVI lo ha nominato segretario della Congregazione per i vescovi del Collegio cardinalizio e, in quest’ultima veste, nel 2013 è stato il segretario del Conclave che ha eletto Francesco. Nel settembre dello stesso anno Bergoglio lo ha nominato Segretario generale del Sinodo e lo ha creato cardinale nel Concistoro del febbraio 2014.
Baldisseri, senza mai tralasciare la sua grande passione di suonare il pianoforte, in questi sette anni ha messo in pratica con impegno e fedeltà la svolta riformatrice impressa da Papa all’istituzione e alla prassi sinodale, attraverso la celebrazione delle due assemblee sulla famiglia (la straordinaria del 2014 e l’ordinaria del 2015) culminate nell’esortazione Amoris Laetitia del 2016, dell’assemblea sui giovani del 2018 con l’esortazione Christus vivit del 2019, e dell’assemblea speciale Panamazzonica del 2019 con l’esortazione Querida Amazonia del 2020. Sotto la guida di Baldisseri la Segreteria del Sinodo ha emanato nell’ottobre 2018 l’Istruzione sulla celebrazione delle Assemblee dopo che Francesco a settembre aveva promulgato la Costituzione apostolica sulla sinodalità Episcopalis Communio.