Chiesa

«Siate seminatori di pace»

domenica 1 maggio 2016
L’invito di Francesco a militari e poliziotti. I loro racconti Nel corso dell’udienza di ieri papa Francesco ha dato «con gioia» il suo «benvenuto » ai rappresentanti delle forze armate e delle polizie, «provenienti da tante parti del mondo », venuti in pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo straordinario della misericordia». «Le forze dell’ordine – ha spiegato il Pontefice – hanno per missione di garantire un ambiente sicuro, affinché ogni cittadino possa vivere in pace e serenità». «Nelle vostre famiglie, nei vari ambiti in cui operate – ha proseguito –, siate strumenti di riconciliazione, costruttori di ponti e seminatori di pace». Militari e polizia infatti, «sono chiamati non solo a prevenire, gestire, o porre fine ai con-flitti, ma anche a contribuire alla costruzione di un ordine fondato sulla verità, sulla giustizia, sull’amore e sulla libertà, secondo la definizione di pace di san Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris ». «L’affermazione della pace – ha quindi affermato papa Francesco – non è impresa facile, soprattutto a causa della guerra, che inaridisce i cuori e accresce violenza e odio». Ecco quindi l’esortazione «a non scoraggiarvi», a proseguire il «cammino di fede» e ad aprire i «cuori a Dio Padre misericordioso che non si stanca mai di perdonarci». In modo che «di fronte alle sfide di ogni giorno», si faccia «risplendere la speranza cristiana, che è certezza della vittoria dell’amore sull’odio e della pace sulla guerra». Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, presente all’udienza insieme al titolare dell’Interno Angelino Alfano, su twitter ha ringraziato il Pontefice per le sue «parole di speranza rivolte ai nostri militari». In Piazza, insieme ai partecipanti al Giubileo delle forze armate, erano presenti anche i nuovi vertici del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza, Alessandro Pansa, e della Polizia, Franco Gabrielli. Prima del discorso del Papa ci sono state delle testimonianze di «protagonisti di storie di 'prima linea'» - come le ha definite L’Osservatore Romano- di militari che hanno soccorso e salvato migranti e profughi. Come quella del maresciallo della guardia costiera Roberto Mangione che da tre anni opera a Lampedusa e negli altri avamposti di accoglienza. E come quella del maresciallo della guardia di finanza Giuseppe Candia che davanti all’isola greca di Kos si è tuffato in acqua per salvare profughi che stavano annegando. Al termine del suo discorso nell’udienza giubilare papa Francesco ha salutato in particolare i «fedeli delle diocesi di Trieste, Ancona- Osimo, Teano-Calvi, Sorrento-Castellamare di Stabia, Teggiano-Policastro e Salerno-Campagna-Acerno, con i rispettivi Pastori», nonché «il movimento mariano “Betania ecclesiale”, l’associazione “Le opere del Padre”, la Scuola “Figlie di San Francesco di Sales” di Città di Castello, con il loro vescovo ». Papa Francesco ha anche ringraziato calorosamente Angelo Scelzo - vice direttore della Sala stampa vaticana al suo ultimo giorno di lavoro per ragioni di età - per il lungo servizio alla Santa Sede. (G.C.) © RIPRODUZIONE RISERVATA