Chiesa

La denuncia. Serve un coordinatore contro l'odio anticristiano in Europa

Redazione venerdì 6 dicembre 2024

Un momento dell'incontro svoltosi a Bruxelles

La richiesta è di quelle forti. «È giunto il momento di nominare un coordinatore dell’Unione europea per la lotta all’odio anticristiano in Europa». A farla propria è stata la Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea durante la 27esima edizione della European prayer breakfast (la colazione di preghiera continentale) svoltasi a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo il 4 dicembre. Si tratta di un appuntamento, nato nel 1998 sulla scia della testimonianza dei padri fondatori dell’Europa a partire dall’insegnamento di Gesù: amare Dio con tutto il cuore, l'anima e la mente, e amare il prossimo come sé stessi. Durante l’incontro di mercoledì scorso Alessandro Calcagno consigliere Comece per i diritti fondamentali e l’articolo 17 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (che impone «l'obbligo giuridico di condurre un dialogo aperto, trasparente e regolare con le Chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali») si è soffermato sulla tutela della libertà religiosa. In particolare, Calcagno ha evidenziato la necessità di garantire pari protezione a tutte le dimensioni di questo diritto fondamentale incluso quello istituzionale, consentendo alle Chiese e alle comunità religiose di funzionare normalmente e senza dover affrontare pregiudizi o indebiti ostacoli e interferenze. «Troppo spesso – ha detto Calcagno - la libertà religiosa viene dipinta come un diritto problematico e la sua dimensione collettiva, rispetto a quella individuale, viene trascurata. La tolleranza non può diventare un surrogato della tutela del diritto fondamentale alla libertà religiosa». Quanto a simboli, messaggi ed espressioni religiose, il consigliere della Comece ha sottolineato che «finché non saranno considerati come potenzialmente offensivi per la sensibilità di altri credenti o non credenti, nonché possibile mezzo di pressione sugli altri, non sarà assicurata la piena tutela della libertà religiosa». Calcagno ha inoltre evidenziato che il diritto alla libertà di religione, così come le disposizioni per combattere la discriminazione per motivi di fede non dovrebbe essere visto come riguardante principalmente le minoranze. «È necessario rompere la dinamica maggioranze contro minoranze che sostiene l'approccio di certi attori e decisori politici» ha spiegato Calcagno. Da qui la richiesta di nominare un coordinatore Ue per la lotta all'odio anticristiano: «Riteniamo che sia giunto il momento per questo passo , senza mettere in discussione la specificità delle comunità ebraiche e musulmane, che sono già coperte da Coordinatori simili. Non è una questione di vittimismo, ma di pari accesso agli strumenti di protezione».

La richiesta di nominare un coordinatre si basa sui dati ufficiali. Secondo l’ultimo rapporto Osce (Organizzazione per sicurezza e la cooperazione in Europa) dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (l’Ong Oidac Europe, con sede a Vienna) nel 2023 si sono verificati 2.444 crimini d’odio. Nella maggior parte dei casi si tratta di atti di vandalismi contro le chiese (62%), seguiti dalla profanazione di altri luoghi cristiani (24%), incendi (10%), minacce (8%) e violenza fisica (7%).
La conferenza svoltasi a Bruxelles ha inoltre offerto alla Comece l'opportunità di sottolineare l'importanza di integrare meglio la tutela della libertà di religione nelle politiche dell'Ue, per esempio riguard alla protezione dei luoghi di culto e dei dati, sottolineando il ruolo positivo dell’alfabetizzazione religiosa per promuovere e proteggere la libertà e contrastare la discriminazione per motivi di credo.
Alla colazione di preghiera, durante la quale il presidente della Comece monsignor Mariano Crociata ha guidato la preghiera finale, hanno partecipato Katharina von Schnurbein (coordinatrice Ue per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica), Anja Hoffmann (direttrice esecutiva dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa), l’eurodeputato lituano Paulius Saudargas, la parlamentare austriaca e vicepresidente dell’Assemblea parlamentare Osce.